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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2014 alle ore 17:09.
L'ultima modifica è del 26 luglio 2014 alle ore 19:43.

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... e quelli a favore
Parole invece a difesa del candidato alla presidenza Figc vengono invece da Maurizio Gasparri di Forza Italia, vicepresidente del Senato: «Una polemica esagerata. Montare una campagna antirazzista su una frase di Tavecchio, che peraltro si è scusato subito ieri sera, mi sembra un'esagerazione. Invito qualcuno che vedo agitarsi, nel Pd soprattutto, a scendere da cavallo...». Anche Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia e vicepresidente Ppe, interviene: L'ipocrisia di certa sinistra che guarda la pagliuzza nell'occhio altrui e non vede la trave nel proprio occhio trova iconografica plasticità negli attacchi seriali e spontanei a Tavecchio. Se parlando a braccio, nell'emozione del momento, si dicono espressioni che vengono estrapolate dal contesto e che suonano poco felici ma che in realtà nascondono ben altro contenuto - e il riferimento alla meritocrazia nel calcio era ben chiaro - e si viene per questo crocifissi, è evidente che lo sport non potrà mai cambiare». Difende Tavecchio anche Daniela Santanchè (Fi): «La sinistra usa sempre due pesi e due misure, è un vizio antico. Strumentalizzare il giorno successivo una frase infelice detta da Tavecchio e prontamente chiarita con tanto di scuse significa voler usare ogni arma pur di ingerire in tutti i campi in cui si parla di nomine. Evidentemente - aggiunge la parlamentare - lo spirito patriottico di Tavecchio, l'allusione al brivido quando si parla di Italia è andata molto di traverso a certi presunti politically correct». Nell'intervento del segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, si legge: «Errare è umano. Perseverare è diabolico. Se una certa sinistra ideologica non si ferma neppure di fronte alla presa di distanza di un uomo perbene come Tavecchio, che si rende conto di essere scivolato su una buccia di banana ma che nei fatti ha ampiamente dimostrato non solo di non essere razzista, ma di essere portatore di quella cultura cattolica della solidarietà e dell'accoglienza, vuol dire che siamo ancora lontani da quel cambiamento di cui il Paese ha davvero bisogno. Tavecchio ha chiesto scusa».

Assocalciatori, leghe di Serie A e B, Legapro, Coni
Sulla vicenda è intervenuto anche Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori: «Sono sconcertato dalla frase di Carlo Tavecchio su Opti Poba e le banane. Ma non so se essere ancora più allibito dal silenzio che le ha circondate». Tommasi in queste ore ha ricevuto numerose telefonate di protesta di giocatori non solo stranieri ma anche italiani.
«Per me il razzismo è una cosa seria. Quel passaggio è stato inopportuno, infelice e inaccettabile. Senza sensibilità e rispetto non si va da nessuna parte», ma «attenzione: una frase non fa di una persona un razzista» è il commento di Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B.
«Sull'assemblea della Lnd si registrano ancora dichiarazioni che tendono a strumentalizzare per finalità diverse una battuta infelice, priva di qualsiasi connotazione razzista e per la quale il Presidente Tavecchio si è prontamente scusato», ha affermato Maurizio Beretta, presidente della Lega di Serie A. «La vita del presidente Tavecchio è una continua testimonianza di azioni contro ogni forma di discriminazione. Mi risulta che tra le molte opere di solidarietà, Tavecchio si sia occupato personalmente, anche recandosi sul posto tutti gli anni negli ultimi 25 anni, della costruzione di due ospedali in Togo e in Benin insieme ai molti missionari che operano in quelle aree», aggiunge Beretta. «In Togo ha anche costituito una cooperativa per la coltivazione dei pomodori e ha personalmente avviato tre adozioni di bambini a distanza. Un intercalare certamente del tutto sbagliato non modifica il giudizio di valore su Carlo Tavecchio come persona e come dirigente sportivo», conclude Beretta.
«È sorprendente la strumentalizzazione delle dichiarazioni di Carlo Tavecchio di ieri. Le società di Lega Pro sanno distinguere una battuta infelice pronunciata in un determinato contesto dal pensiero e dall'azione di un dirigente con grandi capacità per il rilancio del calcio italiano, cui rinnoviamo il nostro sostegno», dichiara il presidente della Lega Pro, Mario Macalli. «Conosco Carlo Tavecchio da molti anni, ne conosco la generosità e conosco quello che ha fatto nella sua vita in difesa dei più deboli - prosegue Macalli - e nessuno può fargli la morale su questioni di discriminazione razziale, perchè ho conosciuto poche persone più impegnate di lui in favore delle popolazioni africane e degli extracomunitari che vivono nel nostro Paese».
Nel frattempo, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, riceverà giovedì prossimo i due candidati alla presidenza della Federcalcio, Demetrio Albertini e Carlo Tavecchio.

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