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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2014 alle ore 09:45.
L'ultima modifica è del 27 luglio 2014 alle ore 21:11.

L'ipotesi degli Stati Uniti non prevedeva la possibilità per Israele di continuare a distruggere i depositi di razzi e i tunnel sotterranei nella Striscia di Gaza durante la settimana di tregua in cui sarebbero stati avviati i colloqui per un accordo definitivo con la mediazione dell'Egitto. A riportarlo è stato il quotidiano «Haaretz», entrato in possesso del testo della proposta avanzata dal capo della diplomazia statunitense nella serata di giovedì. L'assenza di una clausola che permettesse alle forze israeliane di continuare le attività di distruzione dei tunnel durante la tregua era già emersa, secondo alcune indiscrezioni, come uno dei possibili motivi che ha portato Israele a rigettare l'iniziativa di Kerry.
Distrutti altri 13 tunnel con la penisola del Sinai
L'esercito israeliano ha comunicato di aver distrutto nelle ultime ore altri 13 tunnel che collegano la Striscia di Gaza alla penisola del Sinai. Sale così a 1.639, secondo le fonti militari israeliane, il numero delle gallerie clandestine neutralizzate.
Il prolungamento unilaterale
Prima dell'ultima adesione di Hamas, il governo di Gerusalemme aveva accettato di prolungare unilateralmente una tregua umanitaria fino alla mezzanotte di domenica ora locale (le 23 in Italia). Hamas aveva invece rigettato la tregua, riprendendo i lanci di razzi nella Striscia, dove si contano oltre mille vittime palestinesi.
La ripresa dell'ostilità nella mattinata di domenica ha causato la morte di tre palestinesi sotto i bombardamenti a terra dell'artiglieria pesante israeliana. Due uomini sono morti nella zona centrale della Striscia, mentre un terzo è rimasto ucciso vicino Khan Yunis, nel sud.
Secondo l'emittente locale Canal 10 sono stati bombardati anche i campi profughi di Al Bureij e Shati, oltre a diversi quartieri della capitale. «Dopo il lancio incessante di razzi da parte di Hamas durante la tregua umanitaria dichiarata unilateralmente a mezzanotte da Israele, l'esercito ha ripreso le azioni per aria, via terra e via mare nella Striscia di Gaza», si legge in un comunicato dell'esercito, nel quale si chiede alla popolazione di Gaza di stare «lontana dalle zone di combattimento». Razzi sono stati lanciati contro Tel Aviv, Ashdod, Ashkelon, Petaj Tikva e sulla regione di Hasharon», ha spiegato una fonte militare.
L'Egitto invia 15 camion di aiuti umanitari
Intanto l'Egitto ha annunciato l'invio di di 15 camion di altri aiuti umanitari a Gaza e l'apertura straordinaria del valico di Rafah durante la festa della fine del Ramadan per consentire proprio il passaggio del convoglio umanitario e di eventuali ulteriori feriti gravi provenienti dalla Striscia. Ed èsalito a 94 il numero di feriti palestinesi ricoverati in ospedali egiziani dall'inizio dell'offensiva israeliana su Gaza.
Diplomazia
La drammatica situazione a Gaza è stata al centro di un colloquio tra il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, e il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. Nel corso della telefonata, richiesta da Zarif, i due ministri hanno convenuto sulla necessità di mettere fine immediatamente alla perdita di vite umane a Gaza e in Israele, e di rinnovare e rendere poi sostenibile nel lungo periodo un cessate il fuoco. I due ministri, riferisce una nota della Farnesina, hanno anche discusso della necessità di lavorare a una soluzione onnicomprensiva del conflitto, e al miglioramento delle condizioni di vita in Cisgiordania e a Gaza.
Cronaca degli scontri
Sul fronte della cronaca una casa nella regione israeliana di Eshkol è stata colpita questa sera da un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza. Lo scrive il sito Times of Israel, aggiungendo che oltre 50 razzi sono stati sparati oggi contro Israele, anche dopo le 14 quando sarebbe dovuta entrare in vigore la tregua di 24 ore proclamata da Hamas.
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