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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2014 alle ore 09:13.
L'ultima modifica è del 27 luglio 2014 alle ore 11:17.

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È il vento l'ultima sfida che Costa Concordia dovrà vincere per il suo arrivo a Genova. Le operazioni preliminari all'ingresso della Concordia nel porto di Prà-Voltri sono iniziate intorno alle 5 di questa mattina. L'avvicinamento alla diga foranea è, però, rallentato dal vento che si alzato, raggiungendo anche punte di 25 nodi per poi stabilizzarsi a 22. Questo ha complicato la manovra. L'ora di ingresso presso la diga di Prà è quindi prevista per le 12-13, in ritardo rispetto al cronoprogramma iniziale. Le previsioni dell'Arpal, l'Agenzia della Ragione Liguria per la protezione dell'ambiente, danno il vento in diminuzione in mattinata avanzata. Quattro piloti del porto di Genova, comandati da Giovanni Lettich, sono saliti questa mattina presto a bordo della nave per dirigere le operazioni di avvicinamento alla diga foranea di Prà.

Poco prima delle 7, uno dei due rimorchiatori d'altura di prua, il Resolve Earl, è stato scollegato dalla Concordia e uno dei rimorchiatori portuali ha agganciato la poppa del relitto. Il secondo rimorchiatore d'altura, il Blizzard, traina la nave; sarà sganciato, a circa un miglio dalla costa e sostituito dal rimorchiatore Messico. L'immersione della nave, al momento, è di circa 18,5 metri. Il prefetto Franco Gabrielli sta seguendo le operazioni dalla sala controllo della capitaneria. Questa mattina all'alba anche l'ad di Costa Crociera, Michael Thamm, è salito a bordo per un sopralluogo ed è poi stato riportato a terra da una pilotina. Mentre sulla plancia di Concordia, vicino al master salvage Nick Sloane, oggi c'è anche Franco Porcellacchia, responsabile per Costa dell'operazione.
Tornato a terra, Thamm ha affermato: «Sono salito a bordo per ringraziare ancora una volta Sloane e i suoi uomini per quello che hanno fatto in una giornata come questa di complesse operazioni».

La nave al traino viaggia a una velocità intorno ai agli 0,5 nodi. I tecnici dicono che, con le condizioni meteorologiche di ieri, con vento di scirocco, l'operazione sarebbe stata più agevole. Ma anche se il relitto ieri fosse arrivato prima, tenendo una velocità più alta, il che era possibile, sarebbe comunque giunto di fronte a Genova in un orario che non avrebbe consentito di avere 9 ore di luce per le manovre di ingresso e ormeggio.

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