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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2014 alle ore 10:34.
L'ultima modifica è del 31 luglio 2014 alle ore 21:07.

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(Ansa)(Ansa)

Pomeriggio di alta tensione e nessuna votazione al Senato, ancora impegnato nella riforma del bicameralismo, dopo il via libera, questa mattina, all'articolo 1, ma soprattutto, con 154 sì, 147 no, 2 astenuti e voto segreto, è passato l'emendamento 1.1979 Candiani (Lega) che affida al Nuovo Senato competenze in materia di famiglia e bioetica. Una battuta d'arresto per il Governo, contrario, che ha rianimato l'opposizione, un po' provata dal filibustering che sta caratterizzando la maratona sul ddl Boschi. Dopo la bocciatura di un altro emendamento Candiani, Lega, M5S e Sel hanno messo in scena cori da stadio e tumulti, al punto da preoccupare la maggioranza teme per l'ordine delle sedute compromettendo anche la sicurezza dell'istitizione. Timori che sono stati al centro della conferenza dei capigruppo riunita per oltre tre ore dal presidente Grasso. Alle 21, i lavori sono ripresi per la seduta notturna.

M5S e Lega contestano Grasso urlando «Libertà»
L'aula, sospesa fino alle 16, è ripresa nel pomeriggio in un clima incandescente, soprattutto per gli attacchi di Lega e M5S al presidente Grasso, contestato per non aver concesso il voto segreto sull'emendamento Candiani e per non aver lasciato spazio per le dichiarazioni di voto. «Lei é scappato dall'aula come un ladro», ha urlato il leghista Sergio Divina rivolgendosi al presidente dell'Assemblea. A seguire, i senatori di Lega e M5S hanno intonato «Libertà libertà libertà» costringendo Grasso prima a sospendere per vari minuti la seduta e poi a convocare l'ennesima riunione dei capigruppo per chiudere la questione.

Impasse in Capigruppo, lavori bloccati
La tensione ha caratterizzato anche i lavori della conferenza dei capigruppo, durata circa tre ore, tra la minaccia dell'opposizione di continuare le proteste in Aula per bloccare il dibattito e il presidente Pietro Grasso che si è detto pronto a far intervenire i commessi per cacciar via quanti «fanno gazzarra». Lo scontro con la presidenza porta ad un certo punto M5s, Sel e Lega ad bbandonare la riunione. Rientrato in Aula, Grasso ha riaperto e subito chiuso la seduta, dando appuntamento alle 21, nella speranza che la cena migliori il clima e calmi gli animi.

Esultano opposizione e dissidenti, maggioranza in imbarazzo
Il voto favorevole al primo emendamento ha comunque fatto esultare l'opposizione e anche i dissidenti di Pd e Fi. La proposta che è stata approvata assegna al Senato la competenza legislativa sui temi della famiglia e del matrimonio, su quelli della salute e su quelli etici previsti dagli articoli 29 e 32 della Carta. «Renzi ora forse capirà che cambiare la Costituzione non è come approvare un decreto legge», ha commentato Candiani. «Quella di oggi è una vittoria fondamentale». «Nessun problema», ha invece minimizzato il senatore dem Andrea Marcucci, fedelissimo di Renzi. «Avevamo messo in conto di poter andare in minoranza su singole questioni. La riforma prevede 4 letture, e quindi sono naturali modifiche e cambiamenti. L'emendamento approvato dall'Aula non è un caposaldo del disegno di legge costituzionale». Conferma il ministro dell'Interno Angelino Alfano: «Con tutti i voti segreti che ci sono e ci saranno un incidente era ampiamentte messo nel conto dal Governo ma non mi pare stravolga la tenuta sostanziale della riforma».

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