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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2014 alle ore 16:28.
L'ultima modifica è del 05 agosto 2014 alle ore 08:04.

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(Epa)(Epa)

Cresce l'allarme per la diffusione del virus Ebola: l'ultimo bollettino dell'Organizzazione mondiale della sanità parla di quasi 900 morti e oltre mille infezioni. Un caso sospetto si registra anche a New York: ricoverato in isolamento un uomo di ritorno dall'Africa, ma i medici tendono ad escludere che si tratti del virus letale. Migliorano intanto i missionari trattati col siero sperimentale.

Le autorità nigeriane annunciano un secondo caso di Ebola nel Paese: si tratta di un medico che assistette Patrick Sawyer, il funzionario americano dell'ambasciata in Liberia morto a luglio dopo l'arrivo a Lagos. Altre 70 persone entrate in contatto con il medico sono in stato di osservazione, 8 in quarantena, tre dei quali mostrano sintomi compatibili con il virus: oggi si conosceranno i risultati delle analisi.

Patrick Saweyr, liberiano naturalizzato americano, lavorava in Liberia per il ministero delle Finanze. Ma domenica 20 luglio nelle quattro ore di volo tra Monrovia e Lomé, dove era atteso per una conferenza dell'Unione Monetaria ed Economica dell'Africa occidentale, Saweyr si è sentito male; è stato sbarcato, durante lo scalo a Lagos, gli sono stati prestati i primi soccorsi (quando già perdeva sangue dalla bocca), poi è stato ricoverato in un ospedale nel popoloso quartiere di Obalende, a Lagos, dove è morto poco dopo. Le autorità nigeriane hanno assicurato di star facendo di tutto per contenere il diffondersi del virus e nei giorni scorsi avevano isolato e messo in quarantena l'ospedale dove era stato ricoverato l'analista del ministero liberiano dell'economia.
Ma evidentemente non è bastato, si è ammalato proprio un medico che aveva prestato soccorso a Sawyer.

Il secondo caso accertato in Nigeria è l'ultima della più grave epidemia di Ebola registrata, il cui bilancio secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è salito a 887 morti e oltre 1.600 casi di contagio. Gli altri casi sono stati registrati in Guinea, Liberia e Sierra Leone.

Il primo medico che ha contratto virus è in ospedale Usa: risponde a cure
Intanto starebbero migliorando le condizioni di Kent Brantly, il medico americano che ha contratto il virus di Ebola in Liberia arrivato l'altro ieri negli Stati Uniti e tenuto in isolamento all'Emory University Hospital di Atlanta.
Il paziente, il primo malato di Ebola sul suolo americano, risponderebbe bene alle terapie, ha detto il direttore del Cdc (la massima autorità sanitaria Usa) Tom Frieden.

Kent Brantly aveva ceduto eroicamente l'unica dose di un farmaco sperimentale contro il virus a una missionaria americana. È rientrato negli Stati Uniti con una volo speciale e si trova ricoverato in massimo isolamento. Brantly, 33 anni, è il primo paziente infettato con il virus dell'Ebola ad essere curato sul suolo americano, riporta il sito web della Cnn.

Brantly è stato rimpatriato a bordo di un aereo equipaggiato con una unità speciale che può trasportare un paziente alla volta. Nelle prossime ore sarà rimpatriata allo stesso modo anche Nancy Writebol, la missionaria a cui il medico aveva ceduto il farmaco.

Un siero «top secret» per salvare i due volontari americani
Secondo quanto rivela la Cnn, alcune fiale di un siero sperimentale, mantenuto a temperature sotto zero, sono state inviate in Liberia la scorsa settimana per salvare i due volontari Usa che avevano contratto la malattia. Questo siero segreto, spiega la stessa fonte, potrebbe rivelarsi efficace contro il virus Ebola, che sta mietendo centinaia di morti in Africa occidentale.

Gli Usa manderanno in Africa task force per fronteggiare l'epidemia
Gli Stati Uniti invieranno 50 esperti in Africa Occidentale per aiutare le autorità a contenere l'epidemia di ebola, che ha provocato la morte di più di 700 persone in Liberia, Sierra Leone e Guinea. A riferirlo è la Cnn.
«È la più grande e più complessa epidemia di Ebola della storia. Serviranno mesi, non sarà facile, ma l'Ebola può essere fermata. Sappiamo cos'è necessario fare. Manderemo 50 esperti nella regione nei prossimi 30 giorni» ha detto Tom Frieden, il direttore dei Centers for Disease Control and Prevention, l'organismo statunitense di controllo sulla sanità.

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