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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2014 alle ore 13:48.
L'ultima modifica è del 05 agosto 2014 alle ore 07:30.

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I nuovi senatori godranno dell'immunità parlamentare e, quindi, non avranno un trattamento diverso rispetto ai colleghi deputati. Con il voto dell'Aula del Senato, che ha bocciato gli emendamenti aggiuntivi all'articolo 8 del ddl, che miravano a modificare l'articolo 68 della Costituzione, il testo delle riforme resta quello licenziato dalla commissione che prevede che i senatori godano delle stesse guarentige dei deputati.

Addio ai senatori a vita nominati dal Capo dello Stato
Intanto il voto sulle riforme costituzionali procede spedito: nel pomeriggio l'assemblea ha detto sì all'articolo 3, che segna l'addio ai senatori a vita: il presidente della Repubblica potrà nominare cinque senatori per «altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario» che possono però restare in carica soltanto per sette anni, quanto il capo dello Stato. Resta ferma la norma secondo la quale i presidenti della Repubblica sono, di diritto, senatori a vita. Via libera anche agli articoli 4, 5, 6, 7 , 8 e 9. Confermando che i nuovi senatori non avranno indennità. Dopo il via libera della scorsa settimana ai primi due articoli - il "cuore" della riforma, con il Senato dei cento non elettivo - procede dunque in discesa l'esame del testo. Governo e maggioranza sono a questo punto fiduciosi: anche se restano migliaia di emendamenti da affrontare, l'obiettivo del via libera definitivo venerdì dovrebbe essere centrato.

Immunità: confermato lo scudo anche per i senatori
Resta dunque l'immunità parlamentare anche per i senatori. Sull'immunità parlamentare, aveva annunciato Anna Finocchiaro, «i relatori restano al testo introdotto in commissione e dalla commissione approvato, ovvero la restaurazione del regime vigente». E il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti aveva aggiunto che l'opinione di allora «è quella fatta propria dal Governo», sottolineando però come «il confronto sia aperto» in Aula (il nodo è contenuto negli emendamenti aggiuntivi all'articolo 8, che la relatrice ha invitato a ritirare). Il dibattito è stato acceso: a favore dell'immunità totale per deputati e senatori, oltre a Finocchiaro, sono intervenuti in Aula Pier Ferdinando Casini, Gaetano Quagliariello, Mario Mauro; contrari invece Loredana De Petris, Enrico Buemi e, nelle file del Pd, Felice Casson, Vannino Chiti e Lucrezia Ricchiuti.

Gli articoli approvati oggi
Rapidamente oggi pomeriggio, alla ripresa dei lavori, l'assemblea ha detto sì, oltre all'articolo 3, all'articolo 4 sulla durata della Camera, all'articolo 5 (che demanda al regolamento i casi in cui l'elezione o la nomina alle cariche negli organi del Senato possono essere limitate in ragione dell'esercizio di funzioni di governo regionali o locali), all'articolo 6 (sulla tutela delle minoranze parlamentari da parte dei regolamenti di Camera e Senato) e all'articolo 7 (sui titoli di ammissione dei componenti del Senato delle autonomie). Approvati inoltre l'articolo 8, che modifica l'articolo 67 della Costituzione confermando il divieto di vincolo di mandato «per i membri del Parlamento», e l'articolo 9, che cancella ogni diritto all'indennità per i nuovi senatori.

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