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Questo articolo è stato pubblicato il 09 agosto 2014 alle ore 10:34.
L'ultima modifica è del 09 agosto 2014 alle ore 13:56.

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Gli Stati Uniti hanno esteso la loro offensiva in Iraq contro i militanti dello Stato islamico, lanciando due nuovi attacchi aerei per bloccarne l'avanzata su Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno. In una nota del Pentagono, si legge che droni e jet militari hanno colpito due volte una posizione dei combattenti sunniti «eliminandoli con successo».
In seguito, i jet hanno neutralizzato con otto bombe un convoglio di veicoli e una postazione d'attacco vicino Erbil. Qui gli Stati Uniti hanno una sede diplomatica e il relativo personale.

Prima di queste azioni, gli aerei americani avevano condotto raid lanciando bombe a guida laser. L`operazione aveva preso il via dopo che il presidente Barack Obama aveva autorizzato azioni limitate, in parallelo al lancio di aiuti alimentari alle minoranze fuggite dalla città. La Casa Bianca e il segretario di Stato americano John Kerry hanno ribadito che spetta all`Iraq risolvere il conflitto e che Washington può soltanto essere di sostegno.

Il messaggio di Obama
«Come commander in chief non permetterò che gli Stati Uniti siano trascinati in un'altra guerra in Iraq. Le truppe americane non torneranno a combattere in Iraq perchè non c'è una soluzione militare americana alla crisi». Lo afferma il presidente americano, Barack Obama, nel discorso settimanale, durante il quale ha aggiunto: «Gli Stati Uniti continueranno i raid aerei contro le milizie jihadiste irachene, se questo fosse necessario a proteggere i diplomatici e i consulenti militari». Il presidente Usa ha spiegato di aver autorizzato i raid in Iraq per proteggere il personale americano impegnato nella citta' settentrionale di Erbil. «E, se necessario, questo e' quello che continueremo a fare», le sue parole.

L'esodo dei cristiani, la preghiera del Papa
Restano «uno o due» giorni di tempo per salvare gli yazidi iracheni in fuga dalle persecuzioni dello Stato islamico. Trascorso questo tempo, la minoranza religiosa irachena intrappolata nell'area montagnosa di Sinjar non avra' scampo e sara' giustiziata dalla fame e dai miliziani islamisti. Lo ha detto la parlamentare irachena Yazidi, Vian Dakhil.«Chiedo a tutte le parrocchie e comunita' cattoliche di dedicare una preghiera speciale in questo fine settimana ai cristiani iracheni». Papa Francesco, attraverso Twitter, continua a mantenere l'attenzione sul dramma in Iraq. Anche oggi dal suo account Pontifex esorta alla preghiera per i cristiani che sono stati costretti a fuggire dalla piana di Ninive verso il nord del Paese. Ieri a Radio Vaticana, il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi aveva sottolineato come si cerchi «di sostenere questo clima di preghiera, di mobilitazione spirituale e di solidarieta'», tramite appunto Twitter

L'offensiva jihadista contro i curdi
Circa 150 combattenti curdi sono stati uccisi e più di altri 500 sono rimasti feriti negli scontri che li hanno contrapposti ai jihadisti dall'inizio della loro offensiva a giugno. Lo ha annunciato Fouad Hussein, segretario generale della presidenza curda. «I peshmerga hanno perso 150 martiri e hanno avuto oltre 500 feriti», ha affermato Hussein nel corso di una conferenza stampa a Erbil, capoluogo della regione autonoma del Kurdistan iracheno.
La France Presse è finora riuscita a ottenere la conferma della morte di 74 combattenti curdi dall'inizio, il 9 giugno, dell'offensiva degli insorti sunniti guidati dall'organizzazione jihadista ultra-radicale dello Stato islamico.

Yemen, drone Usa colpisce tre membri di al Qaida
Tre sospetti membri di al Qaida sono stati uccisi nella provincia di Marib, in Yemen, da un drone che ha centrato la casa in cui si trovavano. Lo ha indicato un funzionario di sicurezza locale. Gli Stati Uniti sono l'unico Paese che ricorre agli aerei senza pilota in Yemen, ma le autorità di Washington sono riluttanti a riconoscere l'esistenza di questo programma sotto copertura. «Il raid aereo ha preso di mira un'abitazione a Marib dove ha ucciso tre militanti di al Qaida e ha ferito due donne», ha spiegato il funzionario di sicurezza della provincia centro-meridionale. Non sono stati forniti altri dettagli sulle identità dei sospetti, presi di mira un giorno dopo il sequestro e l'uccisione di quindici soldati nella provincia sudorientrale di Hadramawt, attribuiti ai militanti dell'organizzazione terroristica.

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