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Questo articolo è stato pubblicato il 09 agosto 2014 alle ore 13:55.
L'ultima modifica è del 11 agosto 2014 alle ore 18:21.

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L'Italia «sta mobilitando tutto il possibile, innanzitutto in termini di aiuti umanitari», per dare il suo contributo all'emergenza nel nord dell'Iraq, dove gli Stati Uniti hanno avviato da due giorni i raid aerei contro le milizie jihadiste dello Stato Islamico che minacciano la popolazione civile e in particolare i cristiani. Lo ha affermato il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, ai microfoni Sky Tg24.

Stanziato un milione di euro

La titolare della Farnesina, che venerdì sera ha avuto un colloquio con il presidente del Kurdistan Massoud Barzani, ha ricordato che l'Italia ha stanziato «un milione di euro». Oltre tutto, ha aggiunto, «siamo gli unici tra gli europei a essere stati presenti in questi giorni lì, il vice ministro Pistelli è rientrato venerdì notte proprio dall'Iraq: siamo vicini agli iracheni e soprattutto ai curdi che stanno facendo un lavoro molto faticoso, duro e difficile di contrasto all'avanzata dell'organizzazione che sta minacciando in modo molto serio la vita di tantissime persone».

Chiesto ad Ashton la convocazione del Consiglio esteri Ue
Il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha scritto alla rappresentante Ue per la politica Estera, Catherine Ashton, per chiedere formalmente la convocazione di un Consiglio Affari Esteri europeo sull'Iraq, Gaza e la Libia. La titolare della Farnesina si aspetta «una risposta positiva». Il ministro ha sottolineato la necessità di «una soluzione politica» in Iraq, anche di fronte «all'evoluzione non positiva del dialogo interno» avvenuta nelle ultime ore a Baghdad. Ma ha anche aggiunto che è arrivato il momento per un «nuovo equilibrio regionale» in Medio Oriente, con paesi della regione come Iran, la Turchia, i paesi del Golfo e l'Arabia Saudita, che ragionino sulla stabilizzazione dell'Iraq.

Importanti i raid Usa
Quanto ai bombardamenti dell'aviazione americana, ha sottolineato Mogherini, «da quello che Barzani mi ha detto, sono molto importanti per consentire loro di organizzare la resistenza e la reazione militare nel modo più appropriato possibile». Il futuro dell'Iraq, dove per il ministro degli Esteri ha definito la situazione «molto preoccupanti», è attualmente «nelle mani degli iracheni, dal punto di vista militare soprattutto dei peshmerga».

Situazione preoccupante
La situazione in Iraq è «molto preoccupante» e l'avanzata di Isil è «molto impressionante», ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini intervenendo a SkyTg24. L'Italia è vicina agli iracheni e «soprattutto ai curdi» che, afferma Mogherini, «stanno facendo un lavoro molto duro e difficile di contrasto» ai miliziani islamisti. I raid aerei Usa contro le postazioni dell'Isil , prosegue il ministro riferendo di un suo colloquio con il presidente curdo Massoud Barzani, «sono effettivamente molto importanti» per consentire alle forze curde di organizzare la resistenza. «Noi stiamo mobilitando tutto quello che possiamo e in termini umanitari abbiamo già stanziato 1 milione di euro», ricorda inoltre Mogherini, sottolineando che «siamo gli unici tra gli europei ad essere presenti lì in questi giorni», con la missione del vice ministro Lapo Pistelli rientrato nella notte dall'Iraq.

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