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Questo articolo è stato pubblicato il 12 agosto 2014 alle ore 18:57.
L'ultima modifica è del 13 agosto 2014 alle ore 09:26.
Cottarelli? Tutto rientrato, ma non serve un demiurgo
La vicenda Cottarelli? «È tutto rientrato ma mi lascia perplesso che per fare le riforme ci si debba affidare a un demiurgo», ha detto Matteo Renzi.
Banche salvate, ora ricambino
«L'Italia ha messo soldi per salvare le banche, aspetto il giorno in cui le banche metteranno un po' di soldi per salvare l'Italia», ha afferma il premier.
Quota 96? Il problema è chi non ha lavoro
Poi la questione degli insegnanti della cosiddetta quota 96. «Ci sono quattromila persone - ha ricordato Renzi - che vorrebbero andare in pensione, che ne hanno legittima aspettativa, non direi un diritto, ma il problema non sono quei quattromila, che un lavoro ce l'hanno, bensì i milioni di persone che non ce l'hanno».
Un giudice faccia carriera perché è bravo, non per le correnti
«Bisogna che un giudice faccia carriera perché è bravo e non perché appartiene a una corrente», ha detto parlando di uno dei capisaldi della riforma della giustizia.«Ormai le correnti - ha ironizzato - non esistono più, a parte nel Pd dove sono vive e lottano insieme a noi. Ma forse sono meno forti di prima perché quando il Pd ha scoperto che si possono vincere anche le elezioni ha capito che forse non vale la pena stare a lì a recriminare per qualche sedia».
L'Italia non è sgangherata
«Quello che manca, e lo dico da ex sindaco, è una stragegia di medio periodo per far uscire il Paese da questa situazione». E a chi gli chiede se lui abbia definito una strategia di questo tipo, il presidente del consiglio risponde: «Non credo di averla io. Credo ce l'abbia l'Italia. Ma l'idea che l'Italia sia una macchina sgangherata che non funziona è insopportabile. Non è vero. L'Italia ha tutto per andare avanti». L'Italia, ha detto «è un Paese che è molto più forte della paure, delle gufate, delle delusioni che qualche volta vengono in qualche modo a riempire il dibattito politico». Nel paese, aggiunge Renzi parlando del prossimo viaggio nel Sud, «c'è una situazione drammatica. Giovedì sono a Termini Imerese, a Reggio Calabria, andrò in Sulcis, a Scampia, nei luoghi del dolore. Racconteremo di come vogliamo riportare gli investimenti stranieri in Italia».
Soccorso di Fi per l'economia? L'accordo è solo sulle riforme
È possibile un allargamento della collaborazione con Forza Italia sull'economia? «Ci deve essere rispetto per tutti, i dossier degli altri li leggo sempre», e questo vale anche per eventuali proposte economiche presentate da Forza Italia, «ma per noi l'accordo è su due punti: le riforme istituzionali e la legge elettorale», ha dichiarato il premier.
Tavecchio: nome controverso, ma devo stare zitto
«C'è una norma del regolamento Fifa, organizzazione che è dentro il Cio, che dice che il governo non può mettere bocca nelle organizazzioni sportive e se lo fa la Fifa può decidere l'esclusione dalle competizioni internazionali. Quindi se lo avessi fatto, la Juve, il Napoli, la Roma avrebbero rischiato di essere escluse dalla Champions league», ha detto Renzi a proposito della nomina del nuovo presidente della Federcalcio. «Bisogna avere rispetto, mi accusano di essere autoritario ma in questo caso il capo del governo deve stare zitto, a maggior ragione se il nome è controverso». Io , ha detto il premier, «posso fare il tifo per la Fiorentina, ma in questo settore non posso entrare».
Non avrei utilizzato il termine vu cumprà
Il termine vu' cumprà «io non lo avrei utilizzato», ha dichiarato il premier in riferimento alle polemiche sollevate ieri dal ministro dell'Interno Angelino Alfano che, presentato il piano «Spiagge sicure», aveva dichiarato che «Gli italiani sono stanchi di essere insolentiti da orde di vu cumprà».
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