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Questo articolo è stato pubblicato il 22 agosto 2014 alle ore 09:10.
L'ultima modifica è del 22 agosto 2014 alle ore 11:17.

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LONDRA - Tante speranze e nessuna certezza: si alternano le voci sul destino di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due cooperanti italiane rapite a fine luglio dal loro appartamento di Aleppo in Siria e delle quali non si hanno notizie da allora. Tanto che ieri ha fatto sentire la sua voce anche il premier Matteo Renzi: «L'Europa deve intervenire, non dormire. Quando vedo donne violentate, giornalisti ai quali si taglia la gola siamo di fronte a un discorso di dignità dell'uomo».

Due notizie contrastanti ma entrambe attendibili sono intanto arrivate ieri da Londra. Secondo al-Quds-al-Arabi, un quotidiano panarabo edito nella capitale britannica, le due italiane «stanno bene» e potrebbero essere liberate presto. Secondo l'autorevole quotidiano britannico The Guardian, invece, le due cooperanti sono state rapite dallo stesso commando Is responsabile dell'omicidio del giornalista americano James Foley che ha scioccato il mondo. La Farnesina, per ora, si trincera dietro un no comment.

Secondo al-Quds-al-Arabi, che regala speranza ai genitori delle due italiane – «Speriamo di riabbracciare a breve Vanessa e la sua amica Greta, anche se l'angoscia cresce. Speriamo che tutto si risolva al più presto», ha detto il padre di Vanessa, Salvatore Marzullo – Vanessa e Greta sarebbero state sequestrate da persone che conoscevano, membri della stessa brigata dell'opposizione al regime di Assad che le proteggeva durante il loro soggiorno in Siria, e sono state quindi trattate bene. Secondo il giornale arabo uno dei rapitori avrebbe «negoziato telefonicamente con le autorità italiane per ottenere un riscatto». Il mediatore sarebbe poi stato arrestato a Sarmada, vicino a Idlib al confine con la Turchia, e avrebbe confessato il suo tentativo di trarre profitto dal rapimento è stato scoperto. L'articolo scritto da Idlib, nel nord-ovest della Siria, in data 19 agosto, cita fonti interne al gruppo di ribelli islamici Ahrar al-Sham e sostiene che le ragazze potrebbero essere «liberate nelle prossime ore».

Martin Chulov, invece, il corrispondente dal Medio Oriente di The Guardian, ha scritto ieri sul sito del giornale che tra i quattro ostaggi stranieri rapiti da militanti Is intorno ad Aleppo ci sarebbero anche due donne italiane, delle quali non fa i nomi ma che potrebbero essere Vanessa e Greta. Il quotidiano britannico parla di «due donne italiane, un danese e un cittadino giapponese, che sono stati sequestrati nella città più grande della Siria o nelle sue vicinanze. I prigionieri sono stati successivamente trasferiti a Raqqa, roccaforte di Isis nel nord della Siria». I quattro ostaggi si aggiungono ai circa venti occidentali, tutti cooperanti, giornalisti o fotografi, presi prigionieri nelle ultime settimane. Gli stranieri potrebbero essere stati rapiti da altri gruppi di militanti che poi li hanno consegnati a Isis.

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