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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2014 alle ore 12:09.
L'ultima modifica è del 23 agosto 2014 alle ore 12:13.

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Dalla stabilizzazione degli 80 euro al taglio del 10% dell'Irap delle imprese, passando dal via libera al decreto Pa e al Nuovo Senato (prima lettura), senza dimenticare il dl Poletti «che ha salvato migliaia di posti a rischio». Risposte concrete al «solito vizio italiano» del "benaltrismo", che il premier Matteo Renzi in una intervista al settimanale "Tempi" riepiloga in una sorta di bilancio dei primi mesi di governo. In tempi di crisi, la strada del riformismo, spiega, è l'unica buona: «Passare dalla logica del piagnisteo a quella della proposta» toglierebbe «il paese dalle mani dei soliti noti». In arrivo dunque «una riforma complessiva» della scuola («dalla parte dei ragazzi e degli insegnanti. Vi stupiremo»), con la promessa di riepttare il vicolo di bilancio Ue del 3% nel rapporto defici-Pil.

È l'Italia che aiuta l'Europa, non il contrario
L'Europa e l'Esecutivo comunitario sono uno dei temi ricorrenti dell'intervista di Renzi (anticipata oggi dalle agenzie di stampa) al direttore Luigi Amicone. Contro la recessione «Ci vuole lo spirito del maratoneta»: avendo chiaro'obiettivo finale « passo dopo passo si va avanti a viso aperto», con la certezza, sottolinea il premier che «Alla fine di questo percorso l'Italia, grazie alle straordinarie qualità dei suoi cittadini, tornerà ad essere la guida, non il problema, dell'Europa». In autunno l'Italia rispetterà i vincoli di bilancio «anche se altri fossero costretti ad allontanarvisi», aggiunge Renzi, che non vuol senyire parlare di aiuto esterno perchè «L'Italia dà all'Europa piu' soldi di quelli che l'Europa daàall'Italia. E nel Fondo Salvastati noi abbiamo messo soldi che altri hanno preso. Solo l'atavica volontà di parte della classe dirigente italiana impedisce di prendere atto di una realtà: noi stiamo aiutando l'Europa, non è l'Europa che aiuta noi».

Programma dei 1.000 giorni per dare «aria nuova» all'italia
Sul fronte interno, Renzi ricorda le cose fate e da fare, per la «rivoluzione ulturale che serve all'Italia: spalancare le finestre e fare entrare aria nuova». Quindi cita lo "Sblocca Italia" - «provvedimento ambizioso per mobilitare 43 miliardi di risorse già disponibili e che si occuperà anche di efficienza energetica, reti digitali e semplificazioni burocratiche» - e ricorda che il programma di riforme dei "Millegiorni" costituisce « la traduzione concreta di questo progetto». Le tappe di questo percorso sono le riforme costituzionali e legge elettorale, il riportare l'Italia sullo scenario internazionale, la riforma della Pa e la spending review. «E poi riforma del lavoro, del fisco, del Terzo settore, della giustizia e appunto lo "Sblocca Italia", per Renzi «Tutt'altro che una serie di annunci spot».

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