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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2014 alle ore 07:19.
L'ultima modifica è del 27 agosto 2014 alle ore 09:16.

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(Corbis)(Corbis)

Si parla di stress spessissimo, anche se si è di rientro dalle vacanze. Anche solo perché si teme di rientrare subito in una condizione di sovraccarico. Se ne parla così spesso sia perché si tratta di una condizione molto diffusa (ne soffre, secondo le ultime ricerche, una persona su quattro) sia perché di frequente adattiamo la parola a situazioni e stati psicofisici che con lo stress hanno poco a che fare. Sicuramente il lavoro (che c'è, che non c'è o che presenta difficoltà) è uno dei campi della nostra vita in cui più spesso abbiamo a che fare con problemi di sovraffaticamento, ma si può essere stressati anche per motivi affettivi o perché ci è stata diagnosticata una malattia.

I consigli / Sei suggerimenti per gestire l'ansia da superlavoro

Che cos'è
Per stress si intende un particolare stato psicofisico in cui, di fronte a un evento che consideriamo "imprevedibile" e "insormontabile", si attivano le fasi di allarme, di resistenza (in cui fronteggiamo la situazione) e di esaurimento. Se l'evento per noi stressante si prolunga, allora si prolunga anche l'ultima fase, quella di esaurimento, e gli effetti sul corpo e sulla mente sono pesanti: stanchezza cronica fisica o mentale, ansia, irritabilità, difficoltà di concentrazione, disturbi del ritmo sonno-veglia, disturbi della memoria o dell'attenzione, fino all'insorgere o al peggioramento di vere e proprie patologie legate a un indebolimento generalizzato del sistema immunitario, malattie cardiovascolari, ulcere e via dicendo.

Lo stress «lavoro correlato»
Un particolare filone di studi è quello che riguarda lo stress da lavoro, chiamato anche "stress lavoro correlato", di cui Giovanni Costa, ordinario di Medicina del lavoro all'Università Statale di Milano, è uno dei massimi esperti in Italia: «La letteratura scientifica sullo stress occupazionale – dice il professor Costa - è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni. Questo testimonia l'importanza crescente di questo fattore di rischio nel mondo del lavoro». Anche perché negli ultimi anni è cambiato il lavoro e questo ha richiesto e richiede ancora un adattamento costante dei lavoratori alle nuove realtà: «Pensiamo solamente alla flessibilità di orario e a quella che ormai chiamiamo la società delle 24 ore, con gli orari lavorativi che sono ormai estesi anche alla sera e alla notte», dice il professor Costa, che è anche responsabile e responsabile dell'Unità Operativa di Medicina del Lavoro del Policlinico di Milano, dove esiste un ambulatorio dedicato allo stress e al disadattamento lavorativo e dove i pazienti sono seguiti da uno staff specializzato di medici, psichiatri e psicologi.

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