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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2014 alle ore 19:20.
L'ultima modifica è del 03 settembre 2014 alle ore 14:41.

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Steven Sotloff (Reuters)Steven Sotloff (Reuters)

Gli jihadisti sunniti dello Stato Islamico hanno diffuso ieri un video di 2,46 minuti in cui mostrano la decapitazione del giornalista Usa, Steven Sotloff, 31 anni, rapito in Siria nell'agosto 2013. Stamane la conferma della Casa Bianca il video è autentico.

Sotloff è l'americano mostrato alla fine del video in cui il 19 agosto venne mostrata la macabra decapitazione del collega James Foley, in cui Isis avvertiva Barack Obama che la vita del secondo ostaggio dipendeva da lui: se avesse continuato i raid aerei in Iraq, anche Sotloff avrebbe fatto la fine di Foley. Nel video, Steven Sotloff appare con indosso una tuta arancione. Sullo sfondo - riporta la stampa americana - c'è un panorama siriano. Il video distribuito ha il titolo ''Un secondo messaggio all'America''.

Forse decapitato lo stesso giorno di Foley
Il reporter americano Steven Sotloff potrebbe essere stato ucciso lo stesso giorno di James Foley, l'altro giornalista americano decapitato in Siria dai jihadisti. Lo affermano - secondo il New York Times - alcuni membri dell'intelligence Usa.

Usa: decapitazione un atto terrificante
«Un atto terrificante»: così la portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Jennifer Psaki, commenta la notizia del video con la decapitazione di un secondo reporter americano da parte dell'Isis in Siria. Psaki conferma che si sta ancora valutando l'autenticità del video.

Lo sdegno di Renzi
«Profondo sdegno» e «massima determinazione» nella lotta contro la minaccia del fanatismo sono espressi dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella sua qualità di presidente di turno dell'Unione Europea, di fronte alle immagini di Sotloff. «Di fronte a un atto tanto raccapricciante, ci è sempre più chiaro quale sia la frontiera, quella della democrazia contro la barbarie», ha sottolineato Renzi.

La Casa Bianca non conferma
La Casa Bianca non è in grado di confermare la decapitazione di Steven Sotloff. Lo afferma il portavoce Josh Earnest, sottolineando che l'informazione data dal New York Times non può essere al momento verificata. In una nota la Casa Bianca fa sapere che Barack Obama «si consultera' con gli alleati su possibili ulteriori azioni contro l'Isis», dopo la diffusione di un video con la decapitazione di Steven Sotloff da parte degli jihadisti.

Il boia dall'accento inglese
Il boia che avrebbe decapitato il reporter americano Steven Sotloff sarebbe lo stesso responsabile della morte di James Foley. Lo afferma la Cnn. A quanto pare nel video, prima della brutale uccisione di Sotloff, il boia si rivolge alla telecamera dicendo: «Obama, sono tornato». E ancora: «Vattene dall'Iraq».

«Uccideremo un ostaggio britannico»
Oltre a rivendicare la decapitazione dell'ostaggio americano Steven Sotloff, l'Isis minaccia anche di uccidere un ostaggio britannico che è nelle sue mani, David Cawthorne Haines, secondo quanto riferisce via Twitter il SITE Intelligence Group.

Cameron: spregevole
«È disgustoso e spregevole». Così il premier britannico David Cameron ha definito il video della decapitazione del reporter americano Steven Sotloff per mano dei jihadisti dell'Isis.Downing Street ha annunciato che Cameron rilascerà più tardi una dichiarazione. Secondo la Bbc, il suo intervento dovrebbe anche riguardare la notizia secondo cui l'Isis minaccia di uccidere un ostaggio britannico che è nelle sue mani, David Cawthorne Haines.

L'indignazione di Ban Ki-moon
Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon si e' detto «indignato» per la «brutale» apparente decapitazione del giornalista Usa Steven Sotloff. «Siamo tutti indignati per le informazioni provenienti dall'Iraq sulle terribili morti di civili da parte dello Stato Islamico», ha detto durante un discorso pronunciato all'universita' di Auckland, in Nuova Zelanda

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