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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2014 alle ore 20:35.
L'ultima modifica è del 08 settembre 2014 alle ore 22:08.

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Carlo Cottarelli (Ansa)Carlo Cottarelli (Ansa)

I tempi stringono, la legge di stabilità incombe. A Palazzo Chigi nel tardo pomeriggio si è svolta una riunione tra il premier Matteo Renzi, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi e il commissario per la revisione della spesa, Carlo Cottarelli, che ha consegnato la lista dei possibili tagli del 3% ai ministeri annunciati dal premier nell'intervista al Sole 24 Ore della settimana scorsa. Obiettivo: mettere a punto una legge di stabilità con 20 miliardi di risparmi sulla spesa.

Mercoledì incontri con i ministri sui tagli del 3%
Quella di stasera, a cui ha preso parte anche il consigliere economico di Renzi, Yoram Gutgeld, è stata una riunione preparatoria agli incontri che Renzi e Padoan terranno mercoledì con i singoli ministri per individuare, caso per caso, i tagli possibili. Resta l'obiettivo del 3% di tutte le spese su cui ha voce in capitolo ogni dicastero. E la volontà di non insistere con i tagli lineari delle gestioni del passato ma di procedere con tagli selettivi. Le ipotesi in pista sono tante: dalla razionalizzazione dei dipartimenti e dei dirigenti della presidenza del Consiglio alla necessità di coordinare meglio Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza e Corpo forestale, dal riordino della rete diplomatica e consolare alla revisione di incentivi e trasferimenti da parte di diversi ministeri alle imprese, che varrebbero fino a 4 miliardi.

I numeri in campo
«I 20 miliardi sono un obiettivo possibile - aveva detto Cottarelli a Cernobbio - ma su una base di una spesa primaria di 700 miliardi che va ben oltre i beni e i servizi». L'accetta sui ministeri potrebbe garantire sulla carta una dote di 21,5 miliardi, al netto della spesa per interessi sostenuta a fine 2013. Ma questa cifra implicherebbe un intervento anche su capitoli delicati come pensioni e welfare, che però lo stesso premier nelle scorse settimane aveva detto di non voler toccare. Le forbici sui dicasteri, insomma, non saranno sufficienti. Restano da definire il capitolo del riordino delle partecipate (che secondo Padoan potrebbe finire nella legge di stabilità o in un provvedimento ad hoc), che potrebbe valere mezzo miliardo per il 2015, e quello delle privatizzazioni.

Cottarelli verso l'addio, Renzi perfeziona la "cabina di regia" sull'economia
L'addio di Cottarelli è ormai assodato, ma non sarebbe in programma nell'immediato: il suo contributo per la stesura della legge di stabilità è importante. Nel frattempo il premier starebbe perfezionando la "cabina di regia" sull'economia che, nelle intenzioni di Renzi, dovrebbe diventare la cinghia di trasmissione tra Palazzo Chigi, via XX Settembre e Bruxelles.

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