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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2014 alle ore 12:16.

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I rilievi di Polizia scientifica e forze dell'Ordine in Via Camiluccia dove è stato ucciso Silvio Fanella (Ansa)I rilievi di Polizia scientifica e forze dell'Ordine in Via Camiluccia dove è stato ucciso Silvio Fanella (Ansa)

Sono Egidio Giuliani, già esponente dei Nar e Giuseppe Larosa i due fermati dalla Squadra Mobile di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Silvio Fanella, il broker ucciso il 3 luglio scorso in un appartamento di via della Camilluccia a Roma. Un omicidio il cui movente sarebbe da ricercare nel maxi processo Telecom Italia Sparkle e Fastweb, in cui Fanella, che era stato condannato nell'ottobre scorso a 9 anni per associazione a delinquere transnazionale e riciclaggio: Fanella era considerato il "cassiere" dell'imprenditore Gennaro Mokbel. Secondo gli inquirenti i due fermati, insieme con Giovanbattista Ceniti rimasto ferito nella sparatoria, erano componenti del commando che cercava di impadronirsi del bottino che Fanella avrebbe messo da parte con la truffa compiuta con la vicenda Telecom-Sparkle. Un bottino che poi i carabinieri del Ros ritrovarono il giorno dopo l'aggressione in un appartamento che si trova a Pofi in provincia di Frosinone.

I due lavorano in una cooperativa di ex detenuti
Sempre in base alla ricostruzione fatta dagli investigatori Giuliani vive da anni a Novara dove ha fondato una cooperativa di ex detenuti dove lavorava anche Larosa. Pur lavorando nella cooperativa manteneva contatti con la criminalità. Dall'indagine è emerso che Giuliani ex compagno di cella di Pierluigi Concutelli, che uccise negli anni '70 il giudice Vittorio Occorsio pubblico ministero a Roma impegnato nella lotta all'eversione di destra, era il capo del commando che ha ucciso Fanella nel tentativo di rapirlo.

A loro si è giunti grazie all'esame delle impronte digitali sui fogli falsi intestati alla Gdf
Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Prestipino e dai sostituti Giuseppe Cascini e Paolo Ielo sono giunte a Giuliani e a Larosa attraverso l'esame di impronte digitali ricavate dai fogli, falsi, intestati alla Guardia di Finanza. I tre aggressori si erano travestiti da finanziari per il rapimento di Fanella. I due fermati erano a Roma sin dal 26 giugno per organizzare, secondo gli investigatori, i dettagli del sequestro.

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