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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2014 alle ore 20:05.
L'ultima modifica è del 10 settembre 2014 alle ore 19:03.

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Matteo Richetti e e Stefano Bonaccini (Ansa)Matteo Richetti e e Stefano Bonaccini (Ansa)

Il parlamentare Pd e candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Matteo Richetti, è indagato per peculato, con altri otto consiglieri regionali, dalla procura di Bologna nell'inchiesta cosiddetta delle "spese pazze" dell'assemblea regionale. L'ex presidente dell'aula di viale Aldo Moro si è ritirato questa mattina dalla corsa delle primarie del Pd, avendo rinunciato a presentare le firme per potersi candidare.

Indagato anche il segretario uscente, Bonaccini
In serata nuovo sviluppo. Anche Stefano Bonaccini, altro candidato alle primarie del centro sinistra in Emilia-Romagna, responsabile nazionale Enti locali e segretario regionale autosospeso del Pd, è indagato nella stessa inchiesta e sempre per peculato, come ha confermato il suo legale, Vittorio Manes. «Ci siamo messi formalmente a disposizione per chiarire eventuali addebiti nel più breve tempo possibile», ha dichiarato Manes. L'indagine, che risale al 2012, ha coinvolto tutti i gruppi dell'Assemblea regionale emiliano-romagnola. La Procura regionale della Corte dei Conti aveva consegnato a metà luglio una serie di inviti a dedurre, l'atto di fine indagine che chiede all'interessato di difendersi per evitare la citazione a giudizio.

Tra gli interessati, appunto, anche lo stesso segretario regionale Bonaccini, il quale per il momento resta in silenzio Unico segnale, un post nel pomeriggio sul profilo Facebook, con cui Bonaccini prosegue di fatto la sua campagna elettorale, rilanciando il link del suo sito e lo slogan elettorale "Il futuro cambia, cambiamo il futuro". Annullato, invece, il dibattito che si sarebbe dovuto tenere alle 21 di stasera con il vicesegretario nazionale del Pd Lorenzo Guerini. In realtà «il dibattito tra Bonaccini e Guerini è stato annullato questa mattina - ha spiegato all'Adnkronos Andrea Rossi, esponente del Pd di Reggio Emilia - perché Guerini ci ha fatto sapere di non poter presenziare per impegni politici».

A questo punto nel Pd potrebbe restare in corsa per la presidenza (si torna al voto dopo la condanna e le dimissioni di Vasco Errani) soltanto l'ex sindaco di Forlì, Roberto Balzani.

La posizione del Pd su Richetti, parla Guerini
«Guardiamo con rispetto la decisione di Matteo Richetti di non candidarsi alle primarie in Emilia Romagna e apprezziamo il suo gesto di tutelare il bene del Pd e dell'istituzione regionale. In attesa di notizie ufficiali, confidiamo potra' dimostrare la sua totale estraneità ai fatti che gli verrebbero contestati», ha confermato in una nota Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito Democratico.

«Ci domandavamo perché si fosse ritirato? Pare sia colpa mia». Lo scrive su Facebook il consigliere regionale M5s Andrea Defranceschi commentando le notizie di stampa in base alle quali il deputato Pd Matteo Richetti sarebbe indagato per peculato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bologna sulle auto blu in Regione, scaturita appunto da un esposto di Defranceschi.

«L'unità - ha scritto sul proprio profilo Facebook Richetti prima che uscisse la notizia sull'inchiesta - è un valore che non va solo dichiarato, ma anche praticato». Per il deputato renziano è stata una «decisione sofferta e meditata ma credo sia nell'interesse dell'Emilia Romagna e del Pd. Ora non è il momento delle divisioni, il nostro Paese e la nostra regione non possono permetterselo». Nessun riferimento al procedimento in corso. (Al.An.)

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