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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2014 alle ore 11:41.
L'ultima modifica è del 10 settembre 2014 alle ore 12:16.

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(Afp)(Afp)

«Vista la sua vasta esperienza, Luca Cordero di Montezemolo potrebbe essere
un buon nome per la presidenza di Alitalia». Lo ha dichiarato questa mattina Federico Ghizzoni, a.d. di UniCredit, socia al 13% circa della "vecchia" Alitalia, a margine di una conferenza stampa a Milano. Già nei giorni scorsi, prima ancora che fosse ufficializzata la notizia dell'addio a Ferrari , non erano mancate dichiarazioni in questo senso. Ieri era stata la volta dell'amministratore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci: «Lo avevo già detto ad agosto e non cambio idea così frequentemente. Le sue competenze e la conoscenza dell'operazione sono tali che ne farebbero un ottimo presidente». Competenze maturate in una lunga carriera da manager e imprenditore.

Presidente della Ferrari dal 1991 al 2014, fondatore della società Nuovo Trasporto Viaggiatori (Ntv) e, dall'ottobre 2012, vicepresidente della Unicredit. Si potrebbe riassumere così la carriera di Montezemolo, presidente di Confindustria dal 25 maggio 2004 al 13 marzo del 2008 e terzo manager più pagato in Italia nel 2012 con 5,5 milioni di euro l'anno. Ma in realtà le sue esperienze sono state molto diversificate e sempre a cavallo tra industria e sport.

Primogenito dei tre figli di Massimo Cordero dei marchesi di Montezemolo e di Clotilde Neri, Luca di Montezemolo appartiene a un'antica famiglia piemontese per generazioni al servizio di Casa Savoia. Dopo la laurea in Giurisprudenza all'Università degli studi di Roma "La Sapienza" nel 1971 e corsi di Diritto internazionale alla Columbia University di New York, il manager inizia la sua carriera negli studi legali Chiomenti di Roma e Bergreen & Bergreen di New York.

La prima volta in Ferrari risale al 1973, quando entrò come assistente di Enzo Ferrari e responsabile della squadra corse. Sotto la sua gestione la Ferrari vinse il Campionato mondiale costruttori di Formula 1 per tre anni di seguito, dal 1975 al 1977, e due campionati mondiali piloti con Niki Lauda nel 1975 e 1977. Proprio nel '77 lascia Maranello per diventare responsabile delle relazioni esterne alla Fiat e presidente della Sisport. Nel 1981, poi, viene nominato amministratore delegato della Itedi, holding che controlla il quotidiano La Stampa e le altre attività del Gruppo Fiat nel settore editoriale.
Tra il 1984 e il 1986 è amministratore delegato della Cinzano International, società dell'Istituto Finanziario Industriale (IFI), ed è il responsabile dell'organizzazione della partecipazione all'America's Cup di vela con l'imbarcazione Azzurra.

Le sue esperienze professionali continuano a incrociarsi con il mondo sportivo. Dal 1986 al 1990 Montezemolo assume l'incarico di direttore generale del comitato organizzatore della Coppa del Mondo di Calcio Italia '90. Al termine dei Mondiali, assume la carica di vicepresidente esecutivo della Juventus. Dal 1993 al 2005 è anche vice presidente onorario del Bologna calcio. A inizo anni novanta, inoltre, ricopre il ruolo di amministratore delegato della Rcs Video e in seguito diventa membro del cda di TF1, canale televisivo francese.

Nel 1991 arriva alla presidenza di Ferrari e fino al 2006 ne è anche l'amministratore delegato. Ingaggia Jean Todt e con lui, dopo 21 anni, nel 2000 torna a vincere il Campionato di Formula 1 con Michael Schumacher. Il successo si ripete anche dal 2001 al 2004 , quando Ferrari conquista il titolo Piloti e Costruttori in Formula 1. Nel 2007 la Scuderia Ferrari conquista, per la quindicesima volta, il Titolo Mondiale Piloti e quello Costruttori di Formula 1, nel 2008 vince per la sedicesima volta il Titolo Costruttori.

La passione per le auto e per le corse ha origini lontane. In coppia con l'amico Cristiano Rattazzi, corre diverse gare sui circuiti italiani a bordo di una Fiat 500 Giannini. Nel 1969 partecipa alla Marathon de la Route al Nürburgring a bordo di una FIAT 125 S di serie. L'avventura nei rally internazionali lo vede a fianco di Pino Ceccato, oltre che di Cristiano Rattazzi, alla guida di Fiat 124 S e 125 S. Viene poi chiamato da Cesare Fiorio per correre con la Lancia ufficiale, in coppia con Daniele Audetto. Il primo rally corso dai due è il Rally d'Italia del 1971, a bordo di una Fulvia 1600 HF; seguono quello dell'isola d'Elba, quello dei 999 minuti e il Rally del Medio Adriatico.

Tornando alla carriera ai vertici del gruppo torinese, tra il 1997 e il 2005 assume anche il ruolo di presidente e amministratore delegato di Maserati e a maggio del 2004, alla morte di Umberto Agnelli, viene nominato Presidente del Gruppo Fiat. Alla carriera di manager affianca quella di imprenditore: con Diego Della Valle dà vita al fondo finanziario imprenditoriale Charme, con il quale acquisisce Poltrona Frau e Cassina nel 2003 e Ballantyne nel 2004. Entra nel cda di Tod's e fino a luglio 2004 è presidente della FIEG, la Federazione Italiana Editori Giornali.

Nel privato, dopo essere stato marito di Sandra Monteleoni (matrimonio dichiarato nullo), dalla quale ha avuto il figlio Matteo (1977), è stato il compagno di Barbara Parodi Delfino, dalla quale ha avuto la figlia Clementina (1981), e poi dell'attrice Edwige Fenech. Attualmente è sposato dal 7 luglio 2000 con Ludovica Andreoni, dalla quale ha avuto tre figli: Guia (2001), Maria (2003),e Lupo (2010).

Dal 14 ottobre Montezemolo inizierà una nuova fase e a giudicare dalle premesse continuerà ad avere un ruolo di primo piano nel panorama delle aziende italiane.

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