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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2014 alle ore 17:49.

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Stefano Bonaccini (Ansa)Stefano Bonaccini (Ansa)

Giornata interlocutoria, in casa Pd, dopo il terremoto che martedì ha scosso il partito in Emilia Romagna per l'iscrizione nel registro degli indagati dei "renziani" Stefano Bonaccini (che è anche membro della segreterai Pd) e Matteo Richetti, in corsa per le primarie per sostituire il Governatore uscente Vasco Errani. Entrambi sono accusati di peculato per le "spese pazze" in Regione: Bonaccini, segretario del partito emiliano, deciso a rimanere in corsa nonostante le polemiche, ha presentato oggi agli inquirenti istanza di archiviazione.

Difesore Bonaccini: fiduciosi su archiviazione
«Siamo molto fiduciosi» sulle decisioni che prenderanno i giudici, ha spiegato il suo avvocato, Vittorio Manes, rimarcando di aver presentato l'istanza sulla base dei chiarimenti che ieri Bonaccini ha fornito agli inquirenti, specificando le motivazioni delle spese di circa 4 mila euro per spese non giustificate tra il 2010 e il 2011. Per Richetti, l'addebito riguarderebbe spese per circa 5.500 euro nello stesso periodo di tempo.

Corsa a due per le primarie del 28 settembre
Dopo il passo indietro di Richetti, martedì, e la rinuncia precedente di Matteo Riva (Centro democratico) i nomi in corsa per le primarie del 28 settembre (i termini per la presentazione delle firme a sostegno delle candidature sono scaduti oggi) si sono ristretti ai soli Bonaccini e all'ex sindaco di Forlì Roberto Balzani. Che oggi ha definito «coraggiosa» la decisione di rimanere in corsa di Bonaccini, mentre dai parlamentari Pd eletti in Emilia Romagna arriva un altolà ad ogni tentativo di strumentalizzazione della vicenda.

Parlamentari Pd Emilia in difesa del segretario regionale
Dopo un summit tenuto ieri sera a Roma, presenti anche il numero due di Matteo Renzi nel partito, Lorenzo Guerini e il coordinatore dei segretari provinciali emiliano-romagnoli Paolo Calvano, i parlamentari hanno respinto l'accusa di «spesa pazze» in Regione, con una netta presa di posizione nei confronti dell'indagine che sta conducendo la Procura di Bologna. «Chi conosce Matteo Richetti e Stefano Bonaccini, oltre gli altri consiglieri, sa che le loro principali qualità sono l'onestà, la dedizione alla politica come servizio, la sobrietà e il rigore nei comportamenti personali e professionali».

Bersani: Roma ascolti l'Emilia e decidano insieme
L'ex segretario del partito, Luigi Bersani, ha invece invitato la direzione ad ascoltare di più le opinioni del partito in Emilia Romagna: «Bisogna decidere insieme, Bologna e Roma». No comment inve3ce su un eventuale passo indietro di Bonaccini: « non ho nulla da dire». «Si e' venuta a creare una situazione complicata, ma i problemi si sono sempre affrontati puntando sul collettivo. Esiste una comunità che si chiama Pd e se la riusciamo a valorizzare non ci ferma più nessuno», ha concluso.

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