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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2014 alle ore 20:11.
L'ultima modifica è del 19 settembre 2014 alle ore 22:43.

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La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo «ha dichiarato ammissibile» uno dei ricorsi presentati dalla difesa di Silvio Berlusconi contro la condanna per il caso Mediaset. Lo ha riferito l'avvocato Piero Longo, precisando che la Corte «esaminerà il ricorso sulla violazione del giusto processo» (articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo).

Ricorso «ammissibile»
A seguito della condanna a 4 anni di carcere per frode fiscale nel processo sui diritti tv Mediaset (confermata dalla Cassazione il primo agosto 2013) Berlusconi sta scontando un anno di pena (tre sono stati cancellati dall'indulto) all'affidamento in prova ai servizi sociali, che prevede, tra le altre cose, quattro ore a settimana di assistenza agli anziani nell'istituto 'Sacra Famiglia' di Cesano Boscone (Milano). Nei mesi scorsi, altri ricorsi presentati dalla difesa del leader di Forza Italia a Strasburgo erano stati bocciati, mentre il ricorso per la asserita «violazione delle regole del giusto processo», stando a quanto riferito dall'avvocato Longo, storico legale di Berlusconi, è stato dichiarato «ammissibile» e verrà dunque «esaminato» dalla Corte in un'udienza ancora da fissare.

Il nodo della «agibilità politica»
L'auspicio di Berlusconi è che la Corte europea gli restituisca presto quella agibilità politica, persa dopo l'estromissione dal Senato e l'interdizione dai pubblici uffici, in seguito alla condanna penale. Ciò che pesa di più al Cavaliere è l'impossibilità di ricoprire cariche pubbliche che, come più volte ha spiegato a chi gli è vicino, Berlusconi legge come una ingiustizia che gli lega le mani dal punto di vista politico «a tutto vantaggio dei suoi nemici a sinistra».

Da Strasburgo ancora nessuna conferma ufficiale
I tempi del ricorso a Strasburgo non sono brevi. Intanto, si attende l'ufficializzazione da parte della Corte europea dei diritti umani per conoscere meglio tempi e dispositivo del ricorso anche per comprendere bene quali scenari giudiziari potrebbero aprirsi. Infatti la Corte di Strasburgo non ha per ora comunicato al governo italiano l'accettazione di alcun ricorso presentato da Silvio Berlusconi. La prassi consolidata - riferiscono fonti della Corte - prevede che un ricorso potenzialmente ritenuto ammissibile venga comunicato allo Stato interessato in modo tale che questi possa difendersi. E finora nessun ricorso a nome dell'ex premier risulta iscritto nella lista di quelli comunicati al governo.


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