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Questo articolo è stato pubblicato il 16 aprile 2014 alle ore 15:13.
L'ultima modifica è del 16 aprile 2014 alle ore 18:17.

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La Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo ha respinto oggi anche la seconda, nuova richiesta presentata dall'avvocato Ana Palacio in nome di alcuni parlamentari Fi e di circa 10mila cittadini italiani per far sospendere immediatamente le pene accessorie che impediscono a Silvio Berlusconi di candidarsi alle elezioni europee di fine maggio. Lo ha appreso l'Ansa dalla stessa Corte.

Solo pochi giorni fa, Corte europea dei diritti umani aveva rifiutato analoga richiesta di imporre allo Stato italiano l'applicazione di misure - sotto forme di una norma ad hoc - per permettere all'ex premier di correre per le Europee, come sollecitato anche in questo caso dalle parlamentari Deborah Bergamini ed Elena Centemero (Fi), membri della delegazione italiana all'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, sempre assistite dall'avvocato Ana Palacio, già ministro degli Esteri spagnolo nel governo Aznar.

Nei mesi scorsi, un ricorso alla Cedu contro gli effetti della legge Severino - causa dell'attuale incandidabilità e della cessazione del mandato parlamentare per l'ex premier - era stato presentato anche da Silvio Berlusconi . Per sveltire i tempi, Berlusconi aveva aanche chiesto ai giudici di accordare la precedenza al suo ricorso, richiesta che è stata tuttavia rigettata lo scorso gennaio.

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