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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2014 alle ore 09:46.
L'ultima modifica è del 24 settembre 2014 alle ore 23:16.

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Area riformista: direzione vari documento unitario
L'altra notte è durata oltre tre ore la riunione di oltre cento parlamentari di Area riformista (la corrente bersaniana del Pd) che si è svolta nella sala Berlinguer alla Camera. La linea uscita dal summit è stata soft: nessuno scontro ideologico, nessun aut aut, ma la richiesta di discutere nel merito delle modifiche necessarie al Jobs act per arrivare a un documento condiviso con la maggioranza in direzione. E la proposta di avviare da subito il lavoro anche sulla legge di stabilità. La richiesta a Renzi di aprire un confronto sul Jobs act, è per ora senza subordinate:

Speranza: fuori luogo evocare referendum
«È fuori luogo - ha sottolineato nelle sue conclusioni Roberto Speranza, capogruppo Pd alla Camera, evocare un referendum tra gli iscritti». Proposta, avanzata ieri sera da qualcuno nel corso della riunione, ma respint da molti dei partecipanti. L'incontro, presente anche Pier Luigi Bersani, è stato aperto da un intervento di Guglielmo Epifani e chiuso da Speranza. Il primo ha rigettato la descrizione della minoranza Pd come «conservatrice» rispetto ai «riformatori» renziani. Il secondo ha posto l'accento sulla necessità di «far di tutto perché Renzi accetti un'intesa» per alcune modifiche al testo. Alla riunione hanno partecipato anche il ministro Maurizio Martina e, tra gli altri, i lettiani Paola De Micheli e Francesco Russo. Gli esponenti di Area riformista si sono dati appuntamento alla prossima settimana, dopo la direzione.

Su blog Grillo appello a minoranza Pd: mandiamo a casa Renzi
Intanto sul blog Beppe Grillo pubblica un post dal titolo «La battaglia per l'articolo 18», firmato da Aldo Gianuli, con un appello alla minoranza Pd per mandare a casa Renzi, saldando un patto a difesa dell'articolo 18. «Lo scontro che si sta profilando impone che abbiamo tutti molta generosità - si legge sul blog - mettendo da parte recriminazioni pur giuste, per realizzare la massima efficacia dell'azione da cui non ci attendiamo solo il ritiro di questa infame "riforma", quanto l'occasione per mandare definitivamente a casa Renzi: con l'azione parlamentare e con l'azione di piazza, con gli scioperi, spingendo la minoranza Pd a trarre le dovute conseguenze di quanto accade». E ancora: «Renzi sta riuscendo dove non sono riusciti Monti e Berlusconi. Lui, segretario del Pd, sta trattando la Cgil come uno straccio per la polvere: compagni del Pd cosa aspettate ad occupare le sedi e far sentire la vostra voce? O siete diventati tutti democristiani?»

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