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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2014 alle ore 08:59.
L'ultima modifica è del 26 settembre 2014 alle ore 09:01.

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Matteo Renzi (Lapresse)Matteo Renzi (Lapresse)

«Per tornare a fare l'Italia siamo pronti, se servirà, a fare battaglie in Parlamento e a sfidare i poteri forti anche se più dei poteri forti temo i pensieri deboli». Dopo il discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite Matteo Renzi ha incontrato la comunità italiana al Consolato di New York, assicurando al termine dell’incontro che «sul Jobs Act non ci sarà nessun pasticcio»: «Condivido alla lettera le parole del ministro Poletti. Faremo una riforma fatta bene che sarà degna di questo nome».

«Cambieremo il Paese, sosteneteci»
Il premier ha ribadito ai connazionali d’oltreoceano il suo impegno «per cambiare davvero il Paese» chiedendo una mano anche a loro. «Cambieremo la burocrazia, le regole del gioco sul lavoro, le istituzioni, e daremo tempi certi alla giustizia», ha promesso. «È come una bicicletta: se si vuole restare in piedi si deve correre. Stando fermi si cade». Renzi ha ripetuto le parole d’ordine del suo repertorio, spronando a «non rassegnarsi alla rassegnazione» e a essere «orgogliosi e gelosi del nostro passato ma anche del nostro futuro». Ha ammesso «qualche problema» su «alcuni numeri che non vanno» ma - ha aggiunto - « a fronte di un debito alto abbiamo una ricchezza privata più di altri Paesi del mondo occidentale, aziende che crescono nonostante la politica e abbiamo la straordinaria capacità di essere innovatori e curiosi». L’Italia non deve aver paura della globalizzazione, ha concluso, che invece «è una grande opportunità».

L’endorsement di De Blasio e Cuomo
Dopo aver incassato il pieno sostegno di Bill Clinton, Renzi ha ricevuto il caloroso endorsement del sindaco di New York, Bill De Blasio. «È un grande piacere incontrare Matteo, soprattutto perché siamo paesani», ha detto il numero uno della Grande Mela, indicando il premier come «un esempio di leadership, una voce fondamentale per le riforme in Italia: il suo successo in Italia è necessario, forza Renzi». Tanto che il presidente del Consiglio, elogiando il made in Italy (che ha esportato negli Usa non solo vestiti e cibo, ma anche «sindaci straordinari»), ha replicato con una battuta: «Grazie Bill, basta che non dici Forza Italia». Incoraggiamento anche dal governatore di New York, Andrew Cuomo, secondo cui con Renzi «l'Italia ha trovato una leadership forte: è una giovane stella».

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