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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2014 alle ore 17:15.
L'ultima modifica è del 29 settembre 2014 alle ore 07:27.

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Incontro domani mattina alla 10,30, nella sede Cisl, fra i leader dei tre maggiori sindacati italiani, Cgil, Cisl e Uil. I tre leader si vedranno domani mattina per valutare se ci sono i margini per una posizione unitaria sul Jobs act del governo Renzi e in particolare sullo scontro sull'articolo 18. La partita sull'articolo 18 è ormai tutta politica: le divisioni interne al Pd che saranno affrontate domani in direzione.

Camusso: Renzi chiude ai sindacati
«Abbiamo registrato che il governo non pensa di avere relazioni con le organizzazioni sindacali», ha dichiarato la leader Cgil, Susanna Camusso, a 'In mezz'ora' su Raitre. Non ascolta nessuna parte sociale? «Non credo sia così - ha risposto Camusso - Da Confindustria riceve documenti e ne recepisce i suggerimenti». Camusso ha detto di aver provato a cercare il premier Renzi. «Qualche volta sì», ha risposto alla domanda di Lucia Annunziata. «Ci sono sempre segretarie molto gentili che rispondono», ha anche detto e alla domanda sul perché Renzi abbia avuto successo ha sottolineato che è dovuto al «bisogno e la voglia di cambiare» del Paese.

Fim Cisl: serve un progetto per “Industria Italia”
«Il settore metalmeccanico è tra quelli più colpiti dalla prolungata fase recessiva che il Paese attraversa», ha scritto al premier Matteo Renzi il segretario generale della Fim Cisl, Giuseppe Farina, in vista della manifestazione prevista dalla sua organizzazione sindacale per martedì 30 settembre in piazza Montecitorio. «Senza il rilancio dei settori industriali, che rappresentano la nostra vocazione economica e hanno dato e danno un contributo importante alla produzione della ricchezza e al benessere del Paese, non ci potrà essere né crescita e né lavoro», ha avvertito il leader del sindacato dei metalmeccanici Cisl. Per Farina è necessario «affrontare i nodi competitivi che penalizzano la concorrenzialità delle nostre imprese e l'attrattività dei nostri territori agli investimenti esteri, mettendo in campo un progetto “Industria per l'Italia” che sostenga e favorisca gli investimenti nel settore manifatturiero nella competizione globale».

Sacconi: dall’articolo 18 non si torna indietro
«Dall'articolo 18 non si torna indietro rispetto alla mediazione realizzata nella maggioranza. Semmai, per fare lavoro, si può andare ancora più avanti», ha dichiaratoin una nota il capogruppo al Senato del Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi. «I riformismi di destra e di sinistra si incontrano - ha sottolineato Sacconi - dimostrando capacità di decidere sulla nuova Costituzione come sul lavoro. Così si riafferma il primato della politica su corporazioni, consorterie, salotti che in questi ultimi anni sono stati viziati dalla politica debole».

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