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Sei un turnista? Ecco cinque conseguenze sulla salute e come minimizzarle

In una società che pretende di trovare tutto sempre connesso, aperto, accessibile, 24 ore su 24, il lavoro a turni appare come un orizzonte quasi inevitabile. Oggi un lavoratore su quattro è sottoposto a una rotazione per turni. Con quali effetti sulla salute? E come minimizzarli? Lo abbiamo chiesto a uno specialista di medicina del lavoro e a un esperto di medicina del sonno della Fondazione Maugeri di Pavia.

3. Lavoro a turni / Cala l'efficienza lavorativa

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(Corbis)

È dimostrato. Fare un lavoro notturno «aumenta la fatica e il rischio di errori e di incidenti», spiega Giuseppe Taino. Secondo uno studio recente, questo rischio aumenta fino al 18%. In generale, si verifica un calo dell'efficienza lavorativa che ha ripercussioni anche durante il giorno. La diminuzione della capacità produttiva è uno dei sintomi della cosiddetta “sindrome del lavoratore turnista”, recentemente classificata tra le patologie del sonno, che colpisce un lavoratore su 10. La sindrome è caratterizzata anche da altri sintomi come maggiore irrequietezza, difficoltà di concentrazione, disturbi dell’umore, depressione. “Tutti sintomi che possono avere ricadute sulla vigilanza, e una condizione cronica di ridotta vigilanza aumenta il rischio di errore”, osserva lo specialista.

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