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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2014 alle ore 14:17.
L'ultima modifica è del 09 ottobre 2014 alle ore 17:01.

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(ansa)(ansa)

«In Italia abbiamo avuto tante segnalazioni, ma hanno avuto tutte esito negativo. Al momento è ricoverato un operatore di Emergency proveniente dalla Sierra Leone, rientrato il 3 ottobre con un volo che è atterrato a Fiumicino. Era asintomatico al ritorno in Italia ed è a oggi asintomatico. È ricoverato come misura di precauzione perché devono passare 21 giorni dal giorno del contatto, periodo massimo di incubazione». Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante un'informativa in aula al Senato sulla diffusione del virus Ebola. Il medico marchigiano che operava per Emergency è ricoverato in osservazione allo Spallanzani. In Sierra Leone «aveva avuto un'esposizione considerata a bassissimo rischio con un caso di Ebola attualmente ricoverato in Germania», ha detto Lorenzin.

Nella legge di stabilità fondi per materiali di protezione
Nell'ambito della legge di stabilità, ha detto il ministro, «ho chiesto un fondo aggiuntivo per rafforzare l'acquisto di Dispositivi di protezione individuale (Dpi) con cui dotare il personale sanitario; si tratta di strumenti quali guanti, maschere e misuratori di temperatura». Lorenzin ha sottolineato che «ci vogliono risorse aggiuntive». Per questo, ha aggiunto Lorenzin, '«è stata richiesta al ministero dell'Economia un'integrazione sul capitolo di bilancio per l'acquisto di materiali e vaccini».

Controlli più stringenti prima dell'imbarco sui voli dall'Africa all'Italia
Il ministro ha annunciato controlli più stringenti sui voli dall'Africa in Italia. È necessario, ha detto, «potenziare le procedure per identificare i soggetti sospetti nei paesi colpiti dall'epidemia prima del loro imbarco con destinazione in aeroporti continentali». E «l'individuazione dei soggetti a rischio al momento dello sbarco». Inoltre è necessario fornire informazioni attraverso l'installazione negli aeroporti di cartelloni e opuscoli informativi, «che già ci sono ma che devono essere ancora più evidenti e capillari», anche «sul comportamento da tenere nel caso in cui, nei giorni successivi al loro arrivo, si manifestino i sintomi di una possibile infezione». Lorenzin ha ricordato che l'Italia è destinataria di voli diretti solo dalla Nigeria, paese che ha avuto focolai di casi secondari e terziari e che a breve, permanendo la situazione di assenza di nuovi casi, potrà essere rimosso dall'elenco dei paesi affetti. Tutti gli altri paesi colpiti, Guinea, Liberia, Sierra Leone, sono collegati all'Italia solo mediante voli indiretti che fanno scalo in hub europei, Bruxelles, Madrid, Lisbona ed altri.

L’Oms ha registrato 8.011 casi con 3.877 decessi
«Dal dicembre 2013, quando l'epidemia è iniziata, alla data di ieri 8 ottobre, sono riportati dall'Oms 8.011 casi probabili, confermato e sospetti, e 3.877 decessi, con un tasso di letalità del 46% nei paesi dell'Africa dell'ovest. Ma i dati sono in continua evoluzione», ha detto il ministro della Salute. Il ministro ha anche sottolineato che nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum «i controlli effettuati fino a oggi sulla salute dei migranti che arrivano in Italia sono stati 80mila».

Epidemia più estesa mai registrata
L'epidemia di Ebola in Africa «è la più estesa mai registrata» e «per la prima volta interessa grandi città», ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il ministro ha detto anche che «non esiste evidenza di trasmissione per via aerea».

Commissione Ue: gli stati Ue stanno discutendo l'idea di introdurre controlli negli aeroporti
«Gli stati Ue stanno discutendo l'idea di introdurre controlli negli aeroporti per i passeggeri in arrivo» da Paesi colpiti dall'epidemia di ebola. Lo ha riferito Frederic Vincent, portavoce della Commissione Ue in materia di salute. Il portavoce ha precisato che le disposizione dell'organizzazione mondiale per la sanità prevedono controlli solo negli aeroporti di partenza, e non di arrivo, ma gli Stati Ue «stanno considerando» l'introduzione di misure anche in questi ultimi. Al momento queste misure sono di competenza di ciascuno Stato membro. La prossima settimana si riunirà nuovamente il comitato Salute dell'Ue, a cui partecipano rappresentanti dei 28 Paesi, per decidere eventuali nuove misure a livello comunitarie, ha spiegato il portavoce.

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