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Addio ufficio, lavoro da casa e quando voglio: così cresce lo “smart working”

Virgin permetterà ai suoi dipendenti di scegliere quando lavorare, Microsoft ha abolito l'obbligo di presenza nella sede in Germania, per le nuove start up non avere un luogo fisico dove svolgere la professione è la regola

5. WORK@HOME- Nel 2025 il lavoro sarà “diffuso” ma la concorrenza più agguerrita

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La tendenza all'allontanamento dai luoghi fisici canonici per svolgere alcune professioni è destinata ad aumentare non solo negli Stati Uniti dove già 3,2 milioni di professionisti lavorano da casa (il 2,6% della forza lavoro totale). Lo afferma lo studio condotto dall'istituto di ricerca Pew Research Center e dalla Enlon University intitolato “Killer Apps in the Gigabit Age”. La ricerca raccoglie il parere di 1.464 esperti che hanno raccontato cosa accadrà nell'anno 2025 cioè quando le connessioni alla Rete avranno una velocità di 1.000 megabit al secondo (Mbps). Grazie a questi collegamenti iperveloci, secondo il futurologo Marcel Bullinga, saranno i nostri ologrammi o avatar a interagire con la sede di lavoro in tempo reale. Non avremmo più dunque alcuna necessità di spostarci da casa nostra. C'è però un lato negativo, la concorrenza “virtuale” con altri profili simili ai nostri si farà più agguerrita. Se fino ad ora dovevamo infatti competere con gli altri esseri umani nella stessa area fisica, nel futuro dovremmo confrontarci con un esercito di “immigrati nel cloud” sparsi in tutto il mondo. Allo stesso modo oltre alle trasformazioni nel campo professionale ci sarà anche una rivoluzione nel campo dell'apprendimento. Gli studenti non dovranno più andare a scuola per imparare ma lo faranno da casa collegati al pc e a tutte le estensioni possibili (Oculus, Google Glass ecc.).

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