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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2014 alle ore 11:56.
L'ultima modifica è del 15 ottobre 2014 alle ore 17:15.

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Diciannovesima fumata nera per l'elezione di due giudici costituzionali da parte del Parlamento in seduta comune. Nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto dei 3/5 dei componenti dell'Assemblea, pari a 570 voti. Le schede bianche sono state 445. In crescita i consensi per Pietro Grasso. Il presidente del Senato, sponsorizzato dalla Lega, che vorrebbe portare Roberto Calderoli alla presidenza di palazzo Madama, ha incassato 117 voti (nella votazione di ieri ne aveva ricevuti 94). Donato Bruno (Fi) ha ricevuto 23 voti. Nulla di fatto anche per la nomina del membro laico da mandare al Csm al posto di Teresa Bene, dichiarata ineleggibile. Anche oggi, così come ieri, sia Forza Italia che Pd, in mancanza di un accordo sui nomi, hanno votato scheda bianca sia per l'elezione dei due giudici costituzionali che per il componente laico del Csm. Una decisione condivisa anche da Ncd. La nuova votazione del Parlamento in seduta comune si terrà domani alle 16 nell'Aula di Montecitorio.

Nessun accordo tra i partiti
«Fino a quando non sgombrano il campo dal nome di Violante - si ribadisce in Forza Italia - noi non presentiamo un altro nostro candidato (dopo il passo indietro di Donato Bruno e Ignazio Francesco Caramazza, ndr)». Esattamente la stessa posizione di muro contro muro che era stata espressa ieri dal Pd. Il problema, si osserva sempre tra gli azzurri, è che adesso i problemi nel partito «sono tali» che quello dei giudici da mandare alla Consulta «non rientra certo tra le priorità». Per evitare «un'ulteriore perdita di tempo», il capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta, ha provato a chiedere uno stop delle votazioni a oltranza per dare alle forze politiche più tempo per trovare un'intesa, senza bloccare i lavori parlamentari per giorni. Ma i presidenti delle Camere hanno risposto picche: si vota fino a quando non si trova una soluzione. Grasso e Boldrini si dicono pronti a nuovi tentativi anche giovedì e venerdì.

Il totonomi
Nell'attesa, il «totonomi» impazza. C'è chi ipotizza una coppia di candidati come quella di Luciano Violante (Pd) e Francesco Paolo Sisto (Fi). E chi, come Brunetta, continua a insistere sul costituzionalista Giovanni Guzzetta. Nelle ultime ore più di qualcuno è andato sussurrando insistenetemente il nome di Enrico La Loggia, ex parlamentare ed ex ministro delle Regioni dei primi governi Berlusconi, che si aggiunge a quelli di Maurizio Paniz e del presidente della commissione Affari costituzionali Francesco Paolo Sisto. Tra i tecnici di area Dem i nomi più gettonati sono quelli dei costituzionalisti Augusto Barbera e Stefano Ceccanti.

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