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Meno austerity e tasse più leggere: le manovre degli altri

Fisco più light e misure per la crescita, oltre a tagli di spesa. Con la cinghia allentata sulle misure di austerity. È il filo rosso che lega i budget 2015 dei Paese europei, da mercoledì scorso all'esame di Bruxelles. Con un'eccezione (la Germania) che conferma la regola

1. Le manovre degli altri / Francia

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La Francia è oggi l'alunna più indisciplinata della Zona Euro, per dirla con il presidente della Bundesbank Jens Weidmann. La prima pagina del “Projet de Loi de Finances 2015” lo chiarisce sin da subito: «Il governo – si legge nel testo ora in discussione in Parlamento - rifiuta l'austerità e il ritmo di riduzione del deficit sarà adeguato al contesto macroeconomico». A Bruxelles, che chiede di riportare il disavanzo sotto il 3% del Pil, Parigi risponde con una stima del 4,3% per quest'anno.

Il menù del prossimo anno contiene tagli alla spesa per 21 miliardi per tutti i livelli della Pubblica amministrazione: per i ministeri, ad esempio, la dieta sarà di 7,7 miliardi e i trasferimenti da Parigi agli enti locali verranno ridotti di 3,7 miliardi.

Il focus si sposta però sulle misure per il rilancio. A partire dalle tasse per i redditi più bassi che verranno ridotte di 3,2 miliardi, con una boccata di ossigeno per 6 milioni di famiglie. Non solo. Sono previste riduzione dei contributi sul lavoro dei salari minimi (per 4,5 miliardi), autonomi (1 miliardo) e Pmi (un altro miliardo). Per stimolare la crescita Parigi decide inoltre di puntare sugli incentivi al settore delle costruzioni.

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