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Meno austerity e tasse più leggere: le manovre degli altri

Fisco più light e misure per la crescita, oltre a tagli di spesa. Con la cinghia allentata sulle misure di austerity. È il filo rosso che lega i budget 2015 dei Paese europei, da mercoledì scorso all'esame di Bruxelles. Con un'eccezione (la Germania) che conferma la regola

5. Le manovre degli altri / Germania

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La locomotiva è un po' inceppata e la prima della classe è stata costretta a rivedere pesantemente le stime di crescita dal 2 all'1,3 per cento.È però l'eccezione che conferma la regola e nonostante le difficoltà conferma l'impegno a raggiungere il deficit zero, per la prima volta dal 1969, fedele all'ortodossia delle regole europee e al principio della Schuldenbremse (il freno all'indebitamento).

Berlino viaggia controcorrente anche sulla spesa pubblica. Mentre gli altri continuano con pesanti sforbiciate, la spesa dei ministeri aumenterà dell'1% nel 2015. I principali ritocchi all'insù riguardano le “uscite” di bilancio per sanità, istruzione e ricerca. Non solo. In crescita anche la dote a favore della politica per le famiglie. Qui l'asso nella manica si chiama “Elterngeld”, l'indennità di congedo parentale introdotta nel 2007 che da gennaio verrà potenziata. Non mancano le misure per dare slancio all'economia, con un assegno da 38,4 miliardi: 15,3 per istruzione e ricerca e 23,1 per lo sviluppo delle infrastrutture digitali.

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