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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2014 alle ore 12:54.
L'ultima modifica è del 22 ottobre 2014 alle ore 07:19.

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Dovrebbe arrivare mercoledì il bollino della Ragioneria generale dello Stato alla legge di stabilità 2015. Il testo è stato anticipato stamane al Quirinale e, come ha precisato una nota del Colle, è «adesso oggetto di un attento esame essendo per sua natura un provvedimento molto complesso». Nel pomeriggio il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha ricevuto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ufficialmente per fare il punto in vista del Consiglio europeo in programma giovedì e venerdì prossimo a Bruxelles (vertice su cui domani Renzi riferirà in Parlamento), ma è molto probabile che sul tavolo sia finito anche il dossier della manovra. Che, assicura l’Economia, è quasi completa: mancano da ultimare la relazione tecnica e le tabelle.

Il Mef: testo pronto, bollinatura mercoledì
Smentita seccamente l’ipotesi di un Consiglio dei ministri straordinario - ventilata dal capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta, secondo cui Palazzo Chigi avrebbe dovuto riunirsi per aggiungere delle clausole di salvaguardia alla legge di Stabilità - in serata il Tesoro ha fatto sapere che la bollinatura da parte della Ragioneria generale dello Stato è «prevista per domani» e che l’articolato «è stato anticipato al Quirinale». Aggiungendo che sono «in fase di completamento la relazione tecnica e le tabelle di accompagnamento» e ripercorrendo la cronistoria del testo: presentato dall’Economia, discusso dal Consiglio dei ministri il 15 ottobre, poi affinato e «messo definitivamente a punto dal gabinetto del ministero dell’Economia e delle finanze, in stretta intesa con il ministro per i Rapporti con il Parlamento e con il Dipartimento degli affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio». Un Consiglio dei ministri si riunirà giovedì, «ma perché già dovevamo farlo», ha annunciato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, precisando che «l’incontro al Quirinale è andato bene».

Ft: domani la lettera di Bruxelles
L’attesa è tutta per il giudizio di Bruxelles. «Non abbiamo ancora inviato alcuna lettera all’Italia», ha precisato stamattina il commissario Ue agli Affari economici, Jyrki Katainen. Che ha spiegato come i suoi «servizi» siano ancora in contatto con le autorità italiane «per avere chiarimenti su alcuni dati». Secondo il Financial Times, la lettera con la richiesta di informazioni aggiuntive dovrebbe però arrivare domani a cinque Paesi della zona euro (Italia, Francia, Austria, Slovenia e Malta) e conterrebbe l’avviso esplicito che le manovre sono a rischio di violazioni delle regole europee. Se fosse inviata, consentirebbe alla Commissione di adottare un’opinione il prossimo 29 ottobre, con un’eventuale richiesta di modifica del documento programmatico di bilancio.

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