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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2014 alle ore 11:43.
L'ultima modifica è del 23 ottobre 2014 alle ore 18:10.

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Alla fine, come previsto, la lettera della Commissione europea con la richiesta di informazioni aggiuntive sulla manovra 2015 presentata dall’Italia è arrivata a Roma. Con quelli che il premier Matteo Renzi già ieri aveva definito «rilievi tecnici». Il primo: la legge di Stabilità prevede una «significativa deviazione dal percorso di aggiustamento all’obiettivo di bilancio di medio termine nel 2015».

Rispetto al programma di stabilità del 2014, la lettera sottolinea che la manovra «dell’Italia rinvia il raggiungimento degli obiettivi di medio termine (Mto) al 2017 e rallenta la riduzione del rapporto debito/Pil negli anni a venire. Come risultato, la bozza del piano di bilancio prevede di violare i requisiti richiesti all’Italia nel braccio preventivo del Patto di stabilità e crescita».

«Deviazione significativa»
Secondo le analisi preliminari della Commissione, scrive il vicepresidente della Commissione Jyirki Katainen al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, « l’Italia programma una deviazione significativa dalla strada di aggiustamento richiesta verso i suoi obiettivi di medio termine nel 2015, basata sul cambiamento programmato del saldo strutturale. Per di più, il cambiamento programmato nell’equilibrio strutturale per il 2015 farebbe anche venir meno il cambiamento richiesto per assicurare l’aderenza alle regole transitorie sul debito, dal momento che questo requisito è ancora più stringente della strada di aggiustamento richiesta verso gli obiettivi di medio termine».

Chiarimenti entro venerdì
La richiesta all’esecutivo è fondamentalmente una: chiarire entro il 24 ottobre (domani)
«le ragioni per cui l'Italia programma il non-rispetto del Patto di stabilità nel 2015» e sapere come «potrebbe assicurare il pieno rispetto dei suoi obblighi di bilancio rispetto al Patto di stabilità e di crescita nel 2015». Tutto per permettere alla Commissione «di tenere conto del punto di vista dell’Italia nell’ulteriore procedura». L’intento è comunque quello di «proseguire un dialogo costruttivo con l’Italia al fine di arrivare a una valutazione finale». A ribadire il concetto il portavoce di Katainen, che ha spiegato come la lettera «non pregiudica il risultato dell’analisi della Commissione», che sarà il frutto di «un processo in corso, con discussioni che proseguono».

Il governo ha già fatto sapere che risponderà entro domani alle osservazioni di Bruxelles sulla manovra. «La Commissione ha chiesto all’Italia informazioni aggiuntive che ne chiariscano le ragioni e i presupposti», spiega il Mef nella nota con cui ha reso pubblica la lettera, spiegando che «gli uffici tecnici del ministero sono già in contatto con la direzione Ecofin a Bruxelles, così come il Governo italiano è in contatto con la Commissione europea».

Lettera recapitata anche alla Francia
Intanto, «anche la Francia ha ricevuto la lettera di avvertimento, assieme all'Italia». Lo ha detto il presidente della Commissione Esteri del Parlamento europeo, Elmar Brok, lasciando il pre-vertice del Ppe a Bruxelles. Pronta la replica dell’Eliseo. «C'è un dialogo fra la Francia e la Commissione europea da diverse settimane, come prevedono i Trattati. C'è una richiesta di informazioni e noi rispondiamo». Lo ha detto il presidente francese, Francois Hollande. «La Francia - ha concluso - vuole che la crescita sia la priorità e niente ci farà desistere da questo obiettivo».

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