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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2014 alle ore 10:25.
L'ultima modifica è del 25 ottobre 2014 alle ore 20:32.

Landini (Fiom): governo deve sapere che non ci fermiamo
«Il governo deve sapere che non ci fermiano. Da qui andremo anche allo sciopero generale, se serve, e anche oltre lo sciopero generale». Al margine del corteo, il leader della Fiom Maurizio Landini conferma la propsettiva una prossima astensione generale dal lavoro. «E' solo l'inizio - aggiunge- noi indichiamo una strada e un cambiamento. La giornata di oggi parla a tutto il paese e dice che chi lavora e chi ha bisogno di lavorare non è d'accordo con le politiche di questo governo».

I cartelli dei singoli manifestanti contro Renzi
A incorniciare la manifestazione che sfila per le strade di Roma e ha invaso il centro della città, molte bandiere rosse della Cgil, ma anche quelle di Sel e di Rifondazione comunista. Due i cortei in programma: da piazza della Repubblica e da piazzale Ostiense (oltre quello degli studenti da piazzale Aldo Moro), entrambi diretti a San Giovanni. Fischietti, striscioni, gente che canta `Bella ciao´ e cori contro il jobs act e i provvedimenti per il lavoro del governo Renzi. Tra le bandiere del sindacato e dei partiti diversi i cartelli, realizzati dai singoli manifestanti, contro il premier. “Renzusconi io son io e voi non siete un c...” è quanto si legge sul cartello di un anziano. “Grazie Renzi per lo 'sbocco' lavorativo” si legge sullo striscione di due ragazzi, che rappresenta un uomo che vomita. “La legge di stabilità di Renzi taglia 100 mln dal fondo di non autosufficienza, questa è pura meschinità”, il messaggio di un altro cartello.

Cofferati: manifestazione chiede legittimamente di cambiare Jobs act
Il corteo principale che doveva partire da piazza della Repubblica alle 9,30, prima dell'ora prevista aveva già raggiunto via Merulana e piazza Vittorio, non lontana dal punto di arrivo finale del concentramento, davanti alla basilica di San Giovanni.«Per antica abitudine quando i cortei partono prima, significa che è proprio una grande manifestazione» e al Governo «questa piazza chiede di cambiare il testo del Job s Act”. Così l'ex segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, commentando la manifestazione. «È una manifestazione - ha sottolineato Cofferati - che del tutto legittimamente sostiene orientamenti e temi che gli appartengono e sono i temi del lavoro e dell'economia che sono diversi da quelli del Governo».

Anche molti studenti in corteo
Il responsabile organizzativo Cgil, Nino Baseotto, ha spiegato che non verranno dati numeri su quanti stanno sfilando per le vie della Capitale, ma sottolinea che «le piazze di partenza dei cortei sono zeppe»: «Continuano ad arrivare delegazioni a piazza della Repubblica e a piazzale Ostiense, la coda dei cortei è ancora bloccata lì». «Sono tanti, tanti gli studenti - osserva il sindacalista - così come i lavoratori e le lavoratrici e i pensionati. Sono tante anche le persone che sono scese in piazza pur non essendo iscritte alla Cgil». Da registrare anche un blitz dei militanti di “Gioventù Nazionale”, organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia, che hanno fatto capolino al corteo Cgil esponendo su via Labicana uno striscione con lo slogan: “Il lavoro è un diritto! Giù le mani dall'Articolo 18”.

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