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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2014 alle ore 11:02.
L'ultima modifica è del 30 ottobre 2014 alle ore 13:44.

«L'intervento sul Tfr risponde ad un bisogno immediato, quello di avere qualche soldo in più per consumare. La soluzione presa è anche frutto di una mediazione. Una soluzione temporanea forse è il minor male, io mi auguro non sia definitiva», anche perché «non si può depauperare la previdenza complementare». Così il commissario straordinario Tiziano Treu nell'audizione alla Commissione Bicamerale di controllo degli enti previdenziali.
Treu: necessario riforma governance
Treu ha ribadito la necessità di una riforma della governance dell’Inps per dare «una prospettiva di medio termine all'istituto». E ha auspicato che «al più presto venda dato un assetto normativo adeguato alla governance». Poi ha sottolineato che l'Inps è «una struttura complessa, solida, che funziona», aggiungendo che «si deve fare meglio perché i compiti sono aumentati». Di qui la necessità, per l'Inps, «di tranquillità dopo una serie di motivi di turbolenze, anche interne, con cambiamenti di vertici». Senza dimenticare la «restrizione delle risorse umane e finanziarie» richiesta anche all'Inps con la spending review» definita «importante ma faticosa».
Treu ha ricordato che il personale dell'Inps è mediamente anziano (53 anni) e occorre perciò procedere con piani di formazione attiva. Infine ha riferito di aver chiesto una task force per vedere a che punto è il processo di accorpamento degli enti previdenziali.
Nori: vogliamo dismettere patrimonio con regole semplici
All’audizione ha partecipato il direttore generale dell'Inps, Mauro Nori, che si è concentrato sul tema dismissioni. «Il patrimonio, messo da parte quello strumentale, lo vogliamo dismettere, non svendere», ha dichiarato Nori, che ha aggiunto: «Chiediamo alle istituzioni governative e al Parlamento di darci delle regole semplici per poter realizzare il nostro obiettivo».
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