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Questo articolo è stato pubblicato il 01 novembre 2014 alle ore 19:29.
L'ultima modifica è del 02 novembre 2014 alle ore 20:07.

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Sembra avvicinarsi la soluzione del rebus nomine per Consulta e Csm. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi vedrà in settimana i gruppi parlamentari del Partito democratico per chiudere sulla scelta dei candidati. In serata, secondo quanto si è appreso in ambienti della maggiornaza, il presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda, ha telefonato al capogruppo del Movimento 5 Stelle di Palazzo Madama, Alberto Airola, per comunicargli i nomi delle candidature per la Consulta.

Dopo il ritiro di Luciano Violante la settimana prossima potrebbe essere quella decisiva per l'elezione dei due giudici della Consulta in Parlamento. Secondo quanto si apprende da fonti di governo, avanza l'ipotesi della candidatura di due “tecnici” donne: Silvana Sciarra, professore ordinario di diritto del lavoro alla Luiss e all'Università di Firenze, e Maria Alessandra Sandulli, avvocato e docente di diritto amministrativo all’Università di Roma Tre. Per quanto riguarda invece il componente del Csm, l'ipotesi è di convergere su Alessio Zaccaria, indicato dal M5S.

L’impasse in Parlamento
Dopo venti fumate nere per l’elezione dei due giudici della Consulta da parte del Parlamento, la presidente della Camera Laura Boldrini il 29 ottobre ha formalizzato la sconvocazione della seduta del Parlamento in seduta comune, prevista il 30 ottobre. Alla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, Boldrini ha invitato i gruppi «alle intese necessarie per una soluzione». E il 30 ottobre, nel colloquio tra il presidente Napolitano e il premier Renzi sulla scelta del nuovo ministro degli Esteri, è stato affrontato anche il tema della composizione della Consulta e del Csm.

Le nomine di Napolitano
Lo scorso 18 ottobre il capo dello Stato, Giorgio Napolitano aveva provveduto alle nomine di sua competenza, scegliendo come giudici della Corte costituzionale Daria De Pretis, ordinario di diritto amministrativo all'Università di Trento, e Nicolò Zanon, ordinario di diritto costituzionale all'Università di Milano. De Pretis e Zanon sostituiranno dal 9 novembre Sabino Cassese e Giuseppe Tesauro, che lasciano l'incarico a nove anni dal giuramento, come prevede la Costituzione.

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