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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2014 alle ore 14:53.
L'ultima modifica è del 03 novembre 2014 alle ore 16:21.

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Maria Alessandra Sandulli (Ansa)Maria Alessandra Sandulli (Ansa)

Si arena l'ipotesi di un “tandem” tecnico per l'elezione dei due giudici della Corte costituzionale, su cui il premier lavora da giorni, imperniato sui nomi di Silvana Sciarra, sostenuta dal centrosinistra, e Maria Alessandra Sandulli, riconducibile all’area politica dal centrodestra. A complicare le cose, il “no grazie” ufficializzato oggi dalla professoressa Maria Alessandra Sandulli, onorata di essere stata indicata come candidata alla Consulta ma convinta che non vi siano le condizioni per confermare la sua disponibilità. Un riferimento indiretto alle polemiche sul suo nome circolate tra i parlamentari Ncd e Forza Italia. Una ostilità che il senatore azzurro Maurizio Gasparri, sintetizza in un tweet: «Bene che Sandulli - candidata da chi? - prenda atto che non può avere per la Corte i voti di chi aveva disprezzato. Archiviata!».

Il passo indietro di Sandulli
«Considero un onore essere stata indicata per il prestigioso incarico di Giudice della Corte costituzionale - ha spiegato Sandulli - un segno importante in una vita dedicata alla legge e alla giustizia nel solco dell'eredità di mio padre e della mia tradizione familiare. Tuttavia, nel contesto che si è venuto a creare, con l'animo sereno dello studioso che ha sempre manifestato le proprie opinioni in piena indipendenza, ritengo opportuno non confermare la mia disponibilità ad accettare la candidatura propostami».

A vuoto, per ora, l’apertura ai grillini
Salta dunque il tandem Sciarra-Sandulli, ed anche il tentativo del Pd di allargare al Movimento 5 Stelle il sostegno tra gli elettori del Parlamento riunito in seduta comune. Ieri il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda aveva proposto i due nomi anche al M5s con una telefonata al suo omologo del Movimento Alberto Airola, forte anche dei primi commenti positivi sui nomi di Sciarra e Sandulli circolati tra i grillini : «Sono nomi di livello».

Toninelli (M5S): questo ritiro non cambia le cose
Per il deputato M5S Danilo Toninelli «questo ritiro non cambia le cose. I nostri nomi sono sempre lì: nomi con requisiti a posto che nessuno in 5 mesi ha mai contestato e che dovranno considerare se vogliono chiudere la partita Consulta». «C'era da aspettarselo - conclude Toninelli in un post sul suo profilo Facebook, dopo le polemiche interne a Fi e Ncd sul nome».

Bodrini: con Grasso pressing su partiti per superare stallo
Il passo indietro di Sandulli allontana ulteriormente il superamento dll’impasse che da mesi caratterizza l’elezione di due giudici costituzionali (e di un componente ”laico” del Csm) da parte del Parlamento in seduta comune, per il quale non c'è ancora nessuna convocazione formale per questa settimana. «Io e il presidente Grasso, con grande senso di responsabilità, stiamo cercando di fare pressione sui gruppi affinché trovino un accordo fra di loro ma non credo che sarebbe lungimirante da parte nostra convocare a oltranza il Parlamento e quindi bloccarne le attività», spiega la presidente della Camera Laura Boldrini, riferendosi allo stallo sulle nomine.

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