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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2014 alle ore 08:23.
L'ultima modifica è del 05 novembre 2014 alle ore 16:47.
LaPresse
Su immigrazione e TTIP, (Transatlantic Trade and Investment Partnership) ci sono invece più possibilità di successo. I repubblicani con George W. Bush volevano una riforma per trovare il modo di regolarizzare circa 12 milioni di immigrati illegali, in maggiorana ispano-americani, di cui oggi l'economia non potrebbe fare a meno. Si arrivò molto vicini al compromesso. Obama aveva messo a punto un progetto che i repubblicani avevano bocciato. Ad esempio erano contro la proposta del presidente di naturalizzare giovani diciottenni se si trovavano in America fin da bambini e avevano frequentato le scuole americane. La promessa di Obama fra l'altro diede origine al fenomeno delle immigrazioni illegali di minorenni mandati in America da soli dai genitori perché trovassero l'Eldorado, per poi finire nelle mani di sfruttatori e in giri di prostituzione. Anche per l'accordo commerciale le porte potrebbero essere aperte. Ci sono delle differenze di impostazione economica, ma i repubblicani sono, almeno sulla carta, per un libero mercato e un libero commercio. E visto che l'accordo aiuterà la crescita, entrambi i partiti dovrebbero poter trovare una soluzione. Anche perché la paralisi a Washington non aiuterà né democratici, né repubblicani. Se il gradimento per Obama è attorno al 41%, quelli per Senato e Camera sono attorno al 20%. La corsa sarà in salita anche per i vincitori.
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