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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2014 alle ore 10:43.
L'ultima modifica è del 06 novembre 2014 alle ore 21:05.

Dopo mesi di stallo e 20 tentativi andati a vuoto è arrivata la prima fumata bianca per la Consulta. La candidata dem Silvana Sciarra è stata eletta giudice costituzionale con 630 voti dal Parlamento riunito in seduta comune, sostenuta dal M5S e da Sel. Stefania Bariatti, la candidata di Forza Italia, si è invece fermata a 493 voti e non ce l’ha fatta. Al Consiglio superiore della magistratura entra - a sostituire Teresa Bene, dichiarata ineleggibile - Alessio Zaccaria, espresso dai Cinque Stelle, che ha ricevuto il sostegno di Pd e Sel e totalizzato 537 voti, superando ampiamente il quorum, che era di 449 consensi.
Forza Italia a bocca asciutta, vince l’asse Pd-M5S
Sul voto rischiavano di incidere le assenze (784 i votanti, cento in meno rispetto all’ultima seduta, sia per l’emergenza meteo che interessa la Capitale sia per il fatto che oggi a Palazzo Madama non c’è seduta). Ma Sciarra ce l’ha fatta, a differenza di Bariatti. A giocare un ruolo decisivo è stato l’asse tra Pd e M5S, che ha fatto “volare” i rispettivi candidati, sostenuti anche da Sel. Forza Italia, invece, è rimasta a bocca asciutta, pagando sia la fronda interna (45 gli assenti) sia la tensione con il Movimento 5 Stelle: gli azzurri hanno cercato di boicottare l’elezione di Zaccaria come risposta alla minaccia pentastellata di non sostenere la candidata azzurra, come effettivamente è stato. Un buco nell’acqua per Bariatti, docente di Diritto internazionale privato e processuale alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Milano: l’ennesimo nome di Forza Italia che non ha retto alla prova del Parlamento, dopo Antonio Catricalà, Donato Bruno e Ignazio Caramazza.
I numeri in pista
Alla fine hanno contato i numeri. Il quorum per la Consulta (570 voti, i 3/5 dell’assemblea) più alto di quello necessario per esprimere un nuovo consigliere a palazzo dei Marescialli (i 3/5 dei presenti) rendeva praticamente certa l’elezione del candidato grillino, che ha potuto contare sui voti di Pd, Sel e M5S. Il rischio di perdere qualche voto azzurro su Zaccaria, in altre parole, è stato irrilevante.
Sciarra, dall’Università di Firenze alla Consulta
La nuova giudice costituzionale, nata a Trani nel 1948, è professoressa di Diritto del lavoro e diritto sociale europeo all’Università di Firenze dopo aver insegnato European Labour and Social Law all’Istituto Universitario Europeo (1994-2003). Ha una solida formazione internazionale: ha studiato e insegnato in vari atenei stranieri, tra cui Ucla, Harvard Law School e Cambridge. Nel 2006 ha ricevuto la laurea honoris causa in giurisprudenza all’Università di Stoccolma, dopo aver collaborato in numerosi progetti di diritto comparato del lavoro con la Commissione europea.
Zaccaria, il professore segnalato dagli studenti
Zaccaria, ferrarese, classe 1955, è titolare della cattedra di Diritto civile presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Verona. Il nome del professore per il Csm sarebbe stato segnalato nei mesi scorsi al mondo istituzionale dai suoi stessi studenti, con mail e post sui social network.
Grasso e Boldrini: il Parlamento ha dimostrato senso di responsabilità
Con una nota congiunta, i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, hanno salutato l’elezione di Sciarra e Zaccaria come «due buone notizie per la vita politico-istituzionale del nostro Paese. Dopo numerose votazioni senza esito - hanno affermato - il Parlamento in seduta comune ha finalmente saputo dimostrare senso di responsabilità e capacità di ascolto tra posizioni diverse, superando quelle rigide logiche di schieramento che avevano pesato fin qui. Ci auguriamo ora che la stessa attitudine positiva possa portare a breve anche all’elezione del componente mancante della Corte».
Grillo: il M5S sblocca il Parlamento
«Noi facciamo quello che diciamo», scrive su twitter Beppe Grillo, con l’immagine di un cartello che recita: «Per la prima volta nella storia dalla rete alle istituzioni: il M5s sblocca il Parlamento». La convergenza dei grillini sul nome di Sciarra era stata anticipata questa mattina da un post apparso sul profilo Facebook del deputato Alessandro Di Battista: «Finalmente Violante è fuori dai giochi e finalmente il Pd ha fatto, pubblicamente, un nome che, a mio parere, ha i requisiti per diventare un membro della Consulta. Sto parlando della Prof.ssa Silvana Sciarra. Io ritengo che sia un candidato di alto profilo. Ma non decidiamo noi parlamentari. Decidiamo tutti insieme con una votazione online». L’esito del voto, aperto da ieri fino alle 12 di oggi, è stato netto: su 17.746 iscritti certificati, l’88% ha votato a favore di Sciarra.
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