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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2014 alle ore 13:06.
L'ultima modifica è del 10 novembre 2014 alle ore 11:25.

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Alfano e Delrio contro l’ipotesi di un abbandono di Napolitano
Sulla scia del premier, sul tema è intervenuto oggi anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, che nel corso di una intervista a Maria Latella su SkyTg24 ha spiegato che «Napolitano non ci ha detto né addio né arrivederci. Intanto ce lo teniamo ben stretto». Quando sarà il momento «noi auspichiamo la massima convergenza di tutte le forze politiche per il successore». Mentre il ministro degli Interni Angelino Alfano ha espresso il desiderio che Napolitano resti al Quirinale «fino a fine mandato perché è una persona di tale saggezza e robustezza morale da dare garanzia di terzietà a tutti i cittadini italiani».

Gentiloni: Napolitano pilastro della politica estera
Parlando a “In 1/2h” su Rai 3, il neo ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha invece sottolineato che “Napolitano nei prossimi mesi confermerà quello che è stato in questi anni, ossia un formidabile interlocutore” con i partner internazionali. Sulla scena internazionale, «per il suo attaccamento a temi europei, i rapporti personali con Obama, e la sua esperienza» Napolitano «è considerato un pilastro».

Napoli (FI): dimissioni tentativo di riattivare confronto su riforme
Dalle parti di Forza Italia,il deputato Osvaldo Napoli legge nella nota del Quirinale la conferma dell’intenzione di Napolitano di restare sul Colle «il tempo necessario perché siano realizzate le riforme, e in particolare quella elettorale, così da consentire un ordinato svolgimento delle elezioni politiche». Purtroppo, nessuna delle riforme da lui sollecitate è prossima al traguardo» e «nelle sue eventuali, non remote dimissioni è legittimo leggere una replica a sollecitazioni provenienti da qualche parte politica, certo non da FI, per andare alle urne anticipate». I partiti, conclude Napoli, «sono posti così di fronte alle proprie responsabilità», mentre l’eventuale abbandono del Colle da parte di Napolitano andrebbe letto come un tentativo di «riattivare la dialettica fra le forze politiche più responsabili per indurle a rafforzare lo spirito di collaborazione istituzionale e a ridurre il livello dello scontro politico».

Lupi: Napolitano punto di riferimento per tutti
Le parole usate ieri da Renzi per riferirsi all’ipotesi di un addio al Quirinale da parte di Napolitano sono tornate anche nel commento di poco successivo del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, a Milano per partecipare al'assemblea dell'Anci. «Io mi auguro che il presidente Napolitano possa continuare nel suo compito perché in questi anni è stato una garanzia istituzionale e un punto di riferimento per tutti», ha spiegato Lupi, sottolineando come la scelta «spetta al presidente. Lui aveva già annunciato che dopo l'uscita dell'Italia dall'emergenza avrebbe fatto una scelta diversa. Non mi sembra che l'italia sia uscita dall'emergenza, il mio auspicio è che possa restare».

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