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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2014 alle ore 17:48.
L'ultima modifica è del 11 novembre 2014 alle ore 21:53.

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Il tempo dei rinvii, dei tavoli tecnici, dei gruppi di lavoro è finito. Ora è tempo di decidere #lavoltabuona». Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, su twitter, ha provato a imprimere una nuova accelerazione sulla legge elettorale. Destinatario del messaggio, Silvio Berlusconi, alle prese finora con le divisioni interne a Forza Italia, e perciò finora incapace di risposte all’ultimatum di Renzi sulle modifiche da apportare alla legge elettorale (premio di lista, introduzione parziale delle preferenze, soglia di sbarramento più bassa) da calendarizzare subito in commissioni affari costituzionali al Senato. Il post di Renzi è arrivato poco prima dell’ufficio di presidenza convocato alle 17 da Berlusconi a palazzo Grazioli con i big del partito. Domani pomeriggio alle 18, prima della direzione Pd convocata alle 21, il faccia a faccia tra Renzi e Berlusconi per trovare un accordo sulla legge elettorale.

Brunetta: se Italicum stravolto non c’è più patto Nazareno
A precedere invece il tweet del capo del governo, l'affondo di Renato Brunetta che ha scatenato nuove tensioni tra Forza Italia e Pd: «Se Renzi vuole cambiare l'Italicum, vada avanti da solo». Per il capogruppo di Fi alla Camera, non c’è spazio per cambiamenti unilaterali dell’Italicum: «Il patto del Nazareno prevedeva la riforma della legge elettorale secondo quanto abbiamo approvato alla Camera nell'Italicum - ha tuonato Brunetta al Gr1 -. E noi lì siamo rimasti. Se Renzi con la sua maggioranza ha deciso di cambiare tutto e di buttare quel testo e di scriverne un altro, non c'è più il patto del Nazareno». Sul testo uscito dal vertice di maggioranza ieri sera, il capogruppo azzurro ha aggiunto: «È tutta un'altra cosa rispetto a quello che abbiamo approvato a marzo di quest'anno».

Lotti: se linea Fi è quella di Brunetta, inutile incontro domani
A Brunetta ha subito replicato a muso duro Luca Lotti, fedelissimo di Renzi e sottosegretario alla presidenza del Consiglio: «Se le parole di Brunetta sul patto del Nazareno interpretano il pensiero di Berlusconi e di Fi, allora non c'è neanche bisogno di incontrarsi domani», riferendosi all'incontro con l'ex Cavaliere fissato da Renzi per domani sera, per discutere delle modiche all’Italicum decise nel vertice di maggioranza di ieri sera.

Boschi: sbarramento al 3%? L'importante è premio lista
Di legge elettorale ha parlato anche il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi in una intervista al Tg3. Boschi ha ribadito l'accordo raggiunto ieri sera nel vertice di maggioranza sulla nuova soglia di sbarramento al 3%. Ma ha aggiunto: «Crediamo che il punto più importante sia il premio di maggioranza che viene attribuito alla lista vincitrice». A chi in Fi dice che gli accordi iniziali erano diversi, Boschi ha replicato: «No, c'è stato un lavoro costante per trovare accordi su alcuni punti messi in discussione, a cominciare da Fi: prima per accedere al premio di maggioranza bastava il 37%, il Pd ha preso oltre il 40% alle europee e sono stati gli altri partiti a dirci “forse il 37% è poco, rialziamo la soglia”».

Alfano: pronti a ricostruire con Berlusconi
Da parte sua, Angelino Alfano ha teso la mano al leader di Fi, smentendo le voci che danno per possibile, in caso di elezioni, un’alleanza di Ncd con il partito democratico, pur di svincolarsi dall’ex Cavaliere: «Se da parte di Berlusconi non ci sarà la volontà di usare il patto del Nazareno come uno strumento contundente, ma avrà visione, saggezza, lungimiranza e assenza di rancore - ha detto il leader di Ncd - noi siamo pronti, giovandoci del premio alla lista, a ricostruire la prospettiva del centrodestra. Non per paura, costrizione o minaccia».

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