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Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2014 alle ore 14:15.

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Carmelo Barbagallo con Luigi Angeletti (Ansa)Carmelo Barbagallo con Luigi Angeletti (Ansa)

Carmelo Barbagallo è il nuovo segretario generale della Uil. Prende il posto di Luigi Angeletti, che dopo 14 anni lascia la guida del sindacato di via Lucullo. Barbagallo è stato eletto dal consiglio confederale all'unanimità.

Barbagallo nuovo segretario generale
Barbagallo, 67 anni di Termini Imerese (Palermo), è entrato nella segretaria confederale, con delega all'organizzazione, 14 anni fa proprio con Angeletti. Nel gennaio scorso è stato nominato segretario generale aggiunto. Il neo leader dell'organizzazione ha ideato, progettato e avviato la riforma organizzativa della Uil a partire dalla conferenza di Bellaria nel 2012. Ha iniziato a lavorare all'età di 8 anni. Dopo cinque anni di lavoro minorile, un anno di lavoro nero e tre mesi di apprendistato, il primo vero contratto di Barbagallo è stato in una concessionaria d'auto. La sua carriera sindacale è iniziata alla Fiat di Termini Imerese, dopo un percorso che lo ha visto passare da un negozio di barbiere a un pastificio, da una cooperativa ittica a un magazzino di smistamento della posta. Da numero uno del sindacato in Sicilia è stato oggetto di minacce e atti intimidatori della mafia, all'indomani dell'assassinio del suo amico sindacalista Domenico Geraci nel 1998 a Caccamo.

Barbagallo: art. 18 è deterrente, Jobs act a tutele calanti
Il nuovo leader della Uil, concludendo il XVI congresso della confederazione, ha definito l'articolo 18 un «deterrente ai licenziamenti illegittimi». E ha aggiunto: «Non siamo mai stati innamorati dei tabù, ma questo non è il momento di diminuire le tutele a chi le ha e aumentarle a chi non le ha, anche perché non e' vero che sono tutele crescenti, ma calanti». Barbagallo ha sottolineato che «mentre ci promettono mari e monti noi dobbiamo convivere con una disoccupazione spaventosa e un Paese che sta arretrando. E se il Governo nega un confronto noi cosa dobbiamo fare?».

Su sciopero governo può farci cambiare idea
Barbagallo ha ribadito che lo sciopero generale indetto con la Cgil per il 12 dicembre non è di tipo politico e può essere revocato se il governo farà un cambio di rotta nella legge di stabilità e nella delega sul lavoro. «Abbiamo detto ieri al governo che mancano 21 giorni a sciopero. Fino all'ultimo momento - ha affermato dal palco del Palazzo dei Congressi di Roma -aspetterò che il governo ci proponga un tavolo per trovare soluzione ai problemi posti. Altrimenti smetta di dire che facciamo scioperi politici, noi li facciamo per i diritti di lavoratori e pensionati».

Con Cgil e Cisl rapporti «di breve convivenza»
Quanto ai rapporti della Uil con Cgil e Cisl, sono stati definiti da Barbagallo «di breve convivenza», nella relazione conclusiva del Congresso. «Evitiamo di dire che ci sposiamo con qualcuno», ha detto dal palco, facendo riferimento a giudizi diversi venuti dopo la proclamazione dello sciopero generale con la Cgil. «Noi avremmo preferito andare da soli ma i tempi non ci davano le condizioni per poterlo fare. Abbiamo tentato di convincere la Cisl fino all'ultimo. Siamo coerenti. Ma se volete evitare i matrimoni - ha detto ai delegati - bisogna che ci attrezziamo a fare iniziative da soli e fare assemblee in tutti i territori portando avanti fiammelle per rilanciare la nostra azione».

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