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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2014 alle ore 10:46.
L'ultima modifica è del 24 novembre 2014 alle ore 18:26.

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«Male affluenza, bene risultati: 2-0 netto. 4 regioni su 4 strappate alla destra in 9 mesi. Lega asfalta Forza Italia e Grillo. Pd sopra il 40%». E ancora: «Vittoria netta, bravissimi Stefano Bonaccini e Mario Oliverio. Massimo rispetto per chi vuole chiacchierare. Noi nel frattempo cambiamo l'Italia». È stato questo il primo commento che il premier Matteo Renzi ha affidato a Twitter sulle regionali in Emilia-Romagna e Calabria a spoglio in corso. Poi stamattina, a spoglio chiuso, al Gr1 il premier ha aggiunto: «Avevamo detto che non era un referendum sul governo, ora che il risultato è netto lo diciamo a maggior ragione. L'agenda del governo non muta ma stiamo consapevoli che se usciamo tutti insieme dalla cultura del piagnisteo l'Italia ha un ruolo». Poi in conferenza stampa a Vienna Renzi è tornato sull’astensione, sminuendone la portata («La non grande affluenza è un elemento che deve preoccupare ma che è secondario»).

Renzi: Lega sta arrivando? Noi cambiamo Italia
Renzi al Gr1 ha replicato al leader del Carroccio Matteo Salvini, che commentando il successo della Lega in Emilia-Romagna (secondo partito dopo il Pd) in mattinata aveva detto di puntare al 51% e aveva definito Renzi «un pericolo pubblico per l'economia italiana». «Se loro stanno arrivando, noi aspetteremo - ha chiosato il premier -. Mentre il centrodestra discute della propria situazione noi cambiamo l'Italia. Dopo 20 anni di fallimenti, anche della Lega, noi lavoriamo per il Paese e alle elezioni si vedrà chi è più forte».

Renzi: affluenza problema secondario
Il premier-segretario non ha nascosto la necessità di una riflessione sul fronte astensionismo, ma nella sua analisi prevale la valutazione positiva delle due regioni «conquistate». «Il dato dell'astensione è molto alto e deve far riflettere tutti i partiti - ha dichiarato - Ma i risultati vanno molto bene al Pd, ci siamo ripresi quattro regioni del centrodestra. Il risultato è netto e auguro buon lavoro a Bonacini ed Oliverio». Poi in conferenza stampa a Vienna ha aggiunto: «La non grande affluenza è un elemento che deve preoccupare ma che è secondario. Checché se ne dica oggi non tutti hanno perso: chi ha contestato le riforme può valutare il suo risultato».

Bonaccini: Renzi non sottovaluta segnali
«Conoscendo Renzi, difficilmente sottovaluta i segnali. Sul tema del voto così basso mi pare non ci sia stato scontato nulla». Così il neopresidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini ha risposto a chi gli chiedeva se ci sia il rischio che il Pd nazionale possa sottovalutare la portata dell'astensionismo verificatosi alle urne in Emilia Romagna. Bonaccini, ricordando che il tema dell'astensione non riguarda solo il Pd, ha aggiunto: «Da noi c'è stata una parte di non voto che è legata anche ad un elemento di schiaffo su cose che non condivide, anche ad alcune scelte governo e al rapporto con i sindacati».

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