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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2014 alle ore 16:52.
L'ultima modifica è del 26 novembre 2014 alle ore 19:58.

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Prima la smentita secca a chi gli chiedeva se il patto del Nazareno fosse morto: «Assolutamente no perchè il patto non è tanto con Renzi, ma per il Paese che ha bisogno di modernizzarsi». Poi l’assicurazione di non avere paura del premio di lista, sostenendo che è così importante arrivare al monocameralismo «che alla fine accetteremo comunque per senso responsabilità» anche le modifiche di Renzi alla legge elettorale che non piacciono a Forza Italia. Poi il lancio di Matteo Salvini come «goleador» del centrodestra, ritagliando per sè il ruolo di regista dietro il leader del Carroccio. Con tanto di disponibilità a perdonare il «tradimento» di Alfano per il bene del Paese. Così Silvio Berlusconi alla presentazione nel pomeriggio del libro di Bruno Vespa.

In precedenza, nella riunione dell’ufficio di presidenza di Forza Italia a palazzo Grazioli, il Cavaliere aveva sottolineato la necessità di aprire a tutti i partiti di centrodestra, per tornare a essere competitivi. E di smettere di litigare dentro Forza Italia perché sono le liti «a farci perdere consenso». Poi aveva sostenuto che il Patto del Nazareno deve andare avanti, anche perché «ci offre una serie di garanzie», tra cui quella di poter partecipare alla scelta del nuovo Capo dello Stato. E nel corso della relazione aveva confermato il via libera al premio di lista perché così sarà possibile creare un'unica lista di centrodestra davvero «competitiva» alle prossime elezioni.

Berlusconi: posso fare regista dietro Salvini
Nella Lega «si sono trovati questo goleador che è Salvini, io l'ho visto. Lui è un centroavanti, fa i gol ed è bravissimo, è molto concreto, però ha bisogno di avere un centrocampo che funzioni. A me andrebbe anche bene di fare il regista dietro Salvini» ha detto Berlusconi alla presentazione del libro di Bruno Vespa. Se non è un’investitura poco ci manca, malgrado la precisazione: «l'attacante è il goleador, non significa essere capitano della squadra». Alla domanda sull'eventualità che Salvini possa essere il leader del centrodestra alle prossime elezioni il Cavaliere ha replicato: «È una cosa di cui si può discutere».

Patto con Renzi anche su Colle, non sia persona ostile
«Siamo insieme» con Renzi «per cercare di modernizzare il paese». E il cambiamento degli assetti istituzionali, «è naturale che riguardi anche l'istituzione più importante, quella del Presidente della Repubblica» ha detto Berlusconi, che ha aggiunto: «va da sè che non si può andare verso una personalità ostile a una delle forze politiche, a noi, a Grillo o alla sinistra. Mi sembra una cosa naturale ed essenziale per il prosieguo del cammino del cambiamento delle regole».

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