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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2014 alle ore 07:38.
L'ultima modifica è del 25 novembre 2014 alle ore 14:26.

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Un dimostrante sfida i poliziotti schierati in assetto anti-sommossa durante gli scontri scoppiati nella notte a Ferguson, nel Missouri, a seguito del proscioglimento dell’agente Darren Wilson che il 9 agosto scorso uccise con ripetuti colpi di pistola un ragazzo afroamericano disarmato di 18 anni, Michael Brown (Reuters)Un dimostrante sfida i poliziotti schierati in assetto anti-sommossa durante gli scontri scoppiati nella notte a Ferguson, nel Missouri, a seguito del proscioglimento dell’agente Darren Wilson che il 9 agosto scorso uccise con ripetuti colpi di pistola un ragazzo afroamericano disarmato di 18 anni, Michael Brown (Reuters)

NEW YORK - Nessuna incriminazione per Darren Wilson, il poliziotto che il 9 agosto scorso uccise con ripetuti colpi di pistola un ragazzo afroamericano disarmato di 18 anni, Michael Brown, a Ferguson. E le strade del sobborgo di St. Louis, assieme a quelle di numerose altre citta' americane a cominciare da New York, sono diventate nuovamente teatro di dure proteste.

A Ferguson è arrivata la Guardia Nazionale per dare manforte alla polizia impegnata a far fronte alle violenze scattate dopo la decisione del Gran giurì. Il governatore del Missouri, Jay Nixon, ha deciso di inviare rinforzi. Diverse auto sono in fiamme nella cittadina nei pressi di St. Louis e un negozio di alcolici è stato devastato e saccheggiato. Ma almeno una dozzina di edifici sono in fiamme, dopo i disordini scoppiati nella notte. E almeno 29 persone sono state arrestate. Lo ha detto il capo della polizia locale Jon Belmar in una conferenza stampa, precisando che non ci sono state vittime. I vigili del fuoco hanno difficoltà a domare una serie di incendi, a causa delle sparatorie in corso, ha aggiunto.

«Quanto ho visto questa notte - ha detto il capo della polizia - è probabilmente molto peggio della peggior notte dell'agosto scorso». Oggi, si stanno verificando di nuovo scontri ed incidenti a Ferguson e in diverse città Usa. Secondo un responsabile della Missouri Highway Patrol che coordina le forze dell'ordine, il capitano Ron Johnson, «sono fatti che avranno un impatto sulla nostra comunità per lungo tempo».

Il Grand Jury della contea del Missouri, una speciale giuria popolare, ha deciso che non esistono sufficienti elementi per procedere con accuse formali di omicidio, né volontario né colposo, davanti alla tragedia che ha scosso la cittadina di 21.000 residenti. L'annuncio, dato dal procuratore Robert McCulloch, è stato accompagnato da appelli alla calma lanciati da autorità locali e nazionali, dal sindaco di St. Louis Francis Slay e dal governatore del Missouri Jay Nixon fino al presidente Barack Obama. E dallo stesso padre di Brown. Ma alla lettura del “verdetto”, avvenuta alla 8 di sera ora locale, le dimostrazioni sono scattate senza indugi e un poliziotto è rimasto ferito a Saint Louis.

A Ferguson e nei suoi dintorni, dove molti business e scuole erano già rimasti chiusi e sbarrati per precauzione, sono scoppiati disordini, con auto della polizia rovesciate, vetture incendiate e lanci di lacrimogeni durante la notte. Per settimane la cittadina quest'estate era già stata al centro di violenti scontri e polemiche tra dimostranti e forze dell'ordine. Altrove le manifestazioni sono state tese ma più pacifiche, da New York, dove centinaia di dimostranti si sono assiepati a Union Square, fino a Chicago e a Los Angeles.

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