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Questo articolo è stato pubblicato il 26 novembre 2014 alle ore 13:51.
L'ultima modifica è del 26 novembre 2014 alle ore 20:09.

NEW YORK – Domani è il Thanksgiving, il giorno del ringraziamento, grande festa nazionale e laica americana. Ma indiscrezioni raccolte dalle forze dell'ordine anticipano che numerosi dimostranti da ogni parte d'America si stanno recando a Ferguson per una manifestazione “silenziosa”. Il rischio che la manifestazione degeneri è naturalmente fortissimo. L'obiettivo ora è quello di evitare la marcia, di avere una pausa, almeno per il Thanksgiving, di chiedere ai genitori di Mike Brown, ucciso a 18 anni per le strade di Ferguson, di intervenire per calmare le folle.
Ma questa mattina lo sconcerto e il dolore dei genitori, che hanno parlato per la prima volta in pubblico, sulla rete Nbc hanno semmai riportato una sensazione di profonda ingiustizia. «Dopo il danno, l'ingiuria, una mancanza di rispetto totale». È stata questa la reazione di Leslie McSpadden, la madre di Mike Brown all'intervista di ieri di Darren Wilson, il poliziotto che il 9 agosto scorso ha ucciso suo figlio. Wilson raccontava che Brown lo caricava come «un energumeno scatenato, per questo ho sparato». «Mio figlio non avrebbe mai caricto un poliziotto armato, nessuno si lancerebbe contro un poliziotto armato», ha aggiunto Mike Brown Sr. il padre del ragazzo ucciso.
Una reazione amareggiata, provocatoria, di condanna, che invece di moderare i toni, tiene alta la tensione razziale in America. Il padre ha aggiunto, «continueremo a combattere, in tribunale, in corte federale, perchè crediamo nella giustizia». Ma dalla strada, la saga di un conflitto secolare tra forze dell'ordine e popolazione afroamericana si è gia trasferito oggi negli studi televisivi. Ieri sulla rete Abc con le dichiarazioni del poliziotto Darren Wilson, oggi sulla Nbc, al “Today Show” di questa mattina con le dichiarazioni dei genitori.
Per questo domani, o già questa notte la tensione potrebbe esplodere di nuovo, e tornare dagli studi televisivi di nuovo alla strada. Già ieri, in quasi tutte le città americane abbiamo visto manifestazioni e proteste. Per fortuna ci sono stati pochi tafferugli e la situazione non è mai degenerata.
A New York ad esempio, adesso la situazione è tranquilla. Anche i dimostranti dormono. Ma fino alla tarda notte e soprattutto in prima serata, la coda di Ferguson si era propagata in molte città americane. Qui a New York abbiamo visto cortei di alcune migliaia di persone distributi in varie zone della città, a Times Square, nel Village, lungo alcune delle arterie principali i dimostranti hanno inscenato proteste e bloccato il traffico per il verdetto del Gran Giurì a Ferguson che ha rifiutato di incriminare il poliziotto Darren Wilson per la morte del diciottenne nero Michael Brown. Una storia simbolo di decine di storie simili che ogni anno capitano nelle città americane.
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