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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2014 alle ore 17:06.
L'ultima modifica è del 30 novembre 2014 alle ore 18:07.

«Sono convinto che questa legge di stabilità consentirà all'Italia di avviare quell'inversione di tendenza, in termini di crescita economica e occupazionale, attesa da anni e di affrontare il 2015 con una fiducia accresciuta». Così il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, dopo il via libera della Camera alla manovra. Per il ministro, infatti, «è possibile conciliare la stabilità dei conti con le politiche di sostegno alla crescita e all'occupazione, indispensabili per contrastare la fase prolungata di recessione».
Padoan: manovra migliorata senza alterare impianto
«L'esame alla Camera del ddl di stabilità per il 2015, grazie al contributo costruttivo di tutti i gruppi parlamentari, ha consentito di migliorare elementi fondamentali del provvedimento senza alterarne l'impianto» affermato Padoan che ha osservato come «gli emendamenti approvati hanno rafforzato gli aspetti della manovra legati alle politiche per la famiglia e alle persone più disagiate, al reperimento delle risorse per i lavoratori svantaggiati, al sostegno delle imprese italiane, alla ricerca e alla cultura».
Rafforzate le misure per famiglie disagiate e imprese
«In questa direzione - ha aggiunto Padoan - è stato rimodulato il bonus bebé per venire incontro alle esigenze dei nuclei familiari a più basso reddito, è stato previsto l'incremento del fondo per le non autosufficienze di 150 milioni di euro nel 2015; sono stati stanziati ulteriori 400 milioni di euro per il finanziamento degli ammortizzatori sociali, servizi per il lavoro e politiche attive nel biennio 2015-2016 in attuazione del Jobs Act; sono stati stanziati circa 230 milioni nel triennio 2015-2017 per l'adozione di un piano straordinario per la promozione del made in Italy e per la valorizzazione, la promozione e la tutela in Italia e all'estero delle imprese e dei prodotti agroalimentari e circa 220 milioni di euro per i contributi associati ai finanziamenti alle piccole e medie imprese per l'acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature (nuova Sabatini)».
Plafond di 525 milioni per gli enti locali
Senza dimenticare che a favore degli enti locali, ha aggiunto il ministro dell'Economia, «è stato previsto un plafond di complessivi 525 milioni di euro nel periodo 2015-2020 quale contributo sugli interessi per agevolare l'attivazione di mutui che garantiscano per i prossimi anni un volume di investimenti pubblici pari a circa 3 miliardi di euro». E che per la tutela del patrimonio culturale «è stato istituito un apposito fondo con una dotazione di 500 milioni di euro».
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