Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2014 alle ore 14:41.
L'ultima modifica è del 04 dicembre 2014 alle ore 22:28.

My24
AnsaAnsa

L'inchiesta su Mafia Capitale segna un nuovo arresto eccellente. Il latitante Giovanni De Carlo, uomo vicino a Massimo Carminati e stimato anche da un boss della Banda della Magliana come Ernesto Diotallevi, è stato arrestato oggi mentre rientrava da un viaggio a Doha. De Carlo, «uno che ha fatto del crimine una scelta di vita» - scrive il gip - è considerato un personaggio primario nella “cupola” romana. Intanto, sul Campidoglio pende la spada di Damocle dello scioglimento del Comune invocato dal M5S. «Stiamo valutando le carte, è prematuro parlarne», ha detto il prefetto Giuseppe Pecoraro, che ha sottolineato però la necessità di garantire la sicurezza del sindaco Marino («valutiamo la scorta»). Quest’ultimo si è affidato al presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, al quale consegnarà una relazione su tutti gli appalti sospetti. E sullo scioglimento del Comune ha tagliato corto a Otto e mezzo: «Questa città ha bisogno di una guida salda che noi possiamo garantire, non lascio, questa sarà la sfida della mia vita». E ancora: «Continuerò a guidare la Giunta in questo mandato e poi nel prossimo». Mentre l’Autorità anticorruzione ha deciso che costituirà al proprio interno un pool di esperti per analizzare possibili appalti sospetti legati all’inchiesta “Mafia Capitale”.

A far sentire la sua voce è stato anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano per il quale «Roma non è marcia, se c'è qualcuno che ha rubato va punito, senza criminalizzare un'intera città». Mentre il ministro del Lavoro Giuliano Poletti - nell’occhio del ciclone per la foto che lo ritrae a cena con molti degli arrestati, invitato dal ras delle cooperative sociali Salvatore Buzzi - si è detto «arrabbiato perché vedo il mio nome messo vicino a queste schifezze». Intanto anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha disposto un’indagine conoscitiva presso tutte le principali centrali appaltanti della Regione. E in attesa delle verifiche disposte ha chiesto «la sospensione dell'assegnazione delle gare in corso». Mentre Luca Gramazio, indagato, ha annunciato le dimissioni da capogruppo di Fi alla Regione Lazio.

Prefetto: prematuro scioglimento Comune, rafforzare sicurezza Marino
Il prefetto di Roma non ha chiuso la porta all’ipotesi di scioglimento del Comune per mafia: «Stiamo leggendo le 1.200 pagine dell’ordinanza in modo da valutare e poi riferiremo al ministro. Adesso è prematuro parlarne », ha detto Pecoraro. «Bisogna comunque tenere conto - ha aggiunto - che siamo la capitale e la nostra decisione, qualunque essa sia, riguarderà tutto il nostro Paese». Il prefetto, al termine di un incontro con il sindaco, ha sottolineato anche la necessità di misure di protezione più stringenti per il sindaco. «In un momento così complesso dobbiamo garantire la sicurezza del sindaco Marino che va protetto», ha detto Pecoraro. E ha spiegato: «Il sindaco dovrebbe rinunciare a girare con la sua bicicletta, valutiamo la scorta».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi