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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2014 alle ore 14:41.
L'ultima modifica è del 04 dicembre 2014 alle ore 22:28.

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Marino: non lascio, questa è la sfida della mia vita
«Mi sento molto determinato, questa sarà la sfida della mia vita», ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino a `Otto e mezzo´ rispondendo alla domanda se sia mai stato tentato di lasciare alla luce dello scandalo Mafia capitale. Quanto all’ipotesi scioglimento del Comune, sarà una «decisione del Prefetto», ma - ha aggiunto - questa città «ha bisogno di una guida salda che noi possiamo garantire e che la porti fuori dal porto delle nebbie in cui l'amministrazione degli ultimi cinque anni l'ha portata. Questa sarà la sfida della mia vita». E ancora: «Continuerò a guidare la Giunta in questo mandato e poi nel prossimo».

Alfano: Capitale non è marcia, ma spaccato drammatico di corruttela
A far sentire la sua voce è anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano per il quale «Roma non è marcia, se c'è qualcuno che ha rubato va punito, senza criminalizzare un'intera città». Il ministro ammette però che «quanto sta emergendo dall'inchiesta di Roma fa emergere uno spaccato davvero drammatico di corruttela e malcostume». E ribadisce che l’inchiesta «è solida». Poi spiega: «Valuterò con ogni attenzione quel che il prefetto di Roma mi farà avere dopo avere studiato le 1200 pagine dell'ordinanza».

Marino a Cantone: verificare tutti gli appalti dubbi
Stamattina il sindaco Marino è andato negli uffici del presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone: «Intendo andare fino in fondo verificando uno per uno tutti gli appalti dubbi». «Insieme all’assessore al Bilancio Silvia Scozzese - ha spiegato il sindaco - abbiamo chiesto al presidente che un pool di esperti dell’Autorità passi in rassegna tutti gli appalti che sono al momento in essere e su cui nutriamo delle preoccupazioni. Questa lista, insieme a quesiti specifici sugli aspetti giuridici di altre attività in corso di Roma Capitale che sono già oggetto di indagine, costituiranno una relazione che consegneremo al presidente Cantone nelle prossime ore». Che l’organizzazione guidata dall’ex Nar Massimo Carminati tentasse di individuare possibili referenti anche nella nuova amministrazione post-Alemanno sembra emergere, oltre che dalle intercettazioni, anche dal fatto che la galassia delle coop guidate da Salvatore Buzzi ha finanziato la campagna elettorale dell’ex chirurgo con due bonifici da 10mila e da 20mila euro. «La cooperazione campa di politica», diceva Buzzi al telefono con Carminati. «Finanzio giornali, faccio pubblicità, finanzio eventi, pago segretaria, cene manifesti».

Orfini: quest’amministrazione è stata un argine ai poteri criminali
Il primo cittadino ha poi incontrato il presidente del Pd, Matteo Orfini, designato ieri da Matteo Renzi commissario del partito a Roma. Lasciando il Campidoglio, Orfini si è detto scettico sull’ipotesi commissariamento: «Non credo ci sia questo rischio. Questa amministrazione è stata un argine ai poteri criminali». «Con Marino - ha aggiunto il deputato dem - abbiamo discusso a lungo, ci siamo confrontati e stiamo lavorando nella stessa direzione di proteggere la città dai poteri criminali e ricostruire un partito che sia all’altezza di quello che un partito come il nostro deve essere».

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