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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2014 alle ore 14:41.
L'ultima modifica è del 04 dicembre 2014 alle ore 22:28.

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Zingaretti: sospesa assegnazione gare in corso
Anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha disposto «un'indagine conoscitiva presso tutte le principali centrali appaltanti della Regione» quali: Asl, Ater, Centrale Unica e Dipartimenti per conoscere «se società legate all'inchiesta abbiano partecipato a gare e a bandi pubblici ed il loro esito». E in attesa delle verifiche disposte ha chiesto «la sospensione dell'assegnazione delle gare in corso».

Capogruppo regione Fi Gramazio si dimette
Intanto è caduta un’altra testa: il capogruppo Fi alla Regione Lazio Luca Gramazio, indagato nell’inchiesta, ha comunicato ai colleghi la decisione di dimettersi da capogruppo «per dedicarmi con tutto il mio impegno alla difesa della mia onorabilità e della mia storia politica».

Indagati altri politici locali e amministratori
L'inchiesta su Mafia Capitale è destinata comunque ad allargarsi perché tra gli oltre cento indagati risultano coinvolti altri politici locali, amministratori di aziende municipalizzate e imprenditori. Tutti soggetti i cui nomi non compaiono nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Flavia Costantini. La loro posizione, frutto di quasi due anni di intercettazioni telefoniche e ambientali, e' al vaglio della procura e dei carabinieri del Ros che vogliono verificare quale livello di infiltrazione nelle istituzioni cittadine avesse raggiunto il sodalizio guidato dall'ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati

Poletti: pensavamo che Buzzi avesse cambiato vita
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti - nell’occhio del ciclone per la foto che lo ritrae a cena con molti degli arrestati, invitato dal ras delle cooperative sociali Salvatore Buzzi - si è detto «arrabbiato perché vedo il mio nome messo vicino a queste schifezze». «Sapevamo tutti quanti cheBuzzi era stato condannato per omicidio ma noi che viviamo in questi mondi pensiamo che ci sia la possibilità di cambiare la propria vita», ha detto il ministro. Buzzi «era apparso come una persona perbene che da carcerato si era laureato, faceva una vita dove si impegnava perché le persone che uscivano dal carcere avessero un’altra possibilità».

Arresato De Carlo, Cerrito ammette esistenza contabilità parallela
Nel giorno del latitante Giovanni De Carlo, uomo vicino a Massimo Carminati, sono arrivate le prime ammissioni da parte di alcuni indagati finiti in manette nell'inchiesta su Mafia Capitale. Nadia Cerrito, segretaria di Salvatore Buzzi, presidente della Cooperativa 29 giugno, ha ammesso, nell'interrogatorio di garanzia tenutosi in carcere davanti al gip, di di aver custodito il registro con la contabilità precisando che le somme annotate erano elargite da Carminati e Buzzi. L'ex dirigente del Servizio programmazione e gestione verde pubblico del comune di Roma Claudio Turella, quello nella cui abitazione sono stati trovati 560 mila euro nascosti in una cassaforte, ha invece respinto le accuse di aver ricevuto soldi dal sodalizio criminale in relazione all'affidamento di appalti. Domani comparirà davanti al gip Riccardo Mancini, uno degli uomini più vicini all'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.

L’inchiesta destinata ad allargarsi
L'inchiesta è destinata ad allargarsi perché tra gli oltre cento indagati risultano coinvolti altri politici locali, amministratori di aziende municipalizzate e imprenditori. Tutti soggetti i cui nomi non compaiono nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Flavia Costantini. La loro posizione, frutto di quasi due anni di intercettazioni telefoniche e ambientali, è al vaglio della procura e dei carabinieri del Ros. Tra l'altro, a piazzale Clodio, sono in corso accertamenti per verificare se il sodalizio criminale abbia beneficiato di coperture e di appoggi anche da parte delle forze dell'ordine.

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