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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2014 alle ore 11:49.
L'ultima modifica è del 05 dicembre 2014 alle ore 22:38.

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Angelino Alfano (Ansa)Angelino Alfano (Ansa)

Dopo tanti silenzi e scene mute davanti al Gip Flavia Costantini, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare per 39 indagati nell’inchiesta su Mafia Capitale, ha continuato a parlare nell’interrogatorio di garanzia la “cassiera” del presunto sodalizio mafioso capeggiato dall’ex Nar Massimo Carminati: Nadia Cerrito, la segretaria del ras delle cooperative sociali, Salvatore Buzzi. E Roma trema. Tace Riccardo Mancini, ex ad di Ente Eur, già coinvolto nell'inchiesta su una presunta tangente per una fornitura di bus, e non parla il “ministro delle finanze” del clan, Giovanni De Carlo, che, oltre alla bella vita, si occupava di investimenti e soldi. Seguono l'esempio dell’ex Nar Massimo Carminati, uno dei primi a tacere davanti al gip.

Gli indagati fanno ricorso al Riesame
Quasi tutti gli indagati, compreso Massimo Carminati, fanno ricorso al Tribunale del riesame, chiedendo la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare o in subordine la dichiarazione di insussistenza dell'aggravante della matrice mafiosa. Nei prossimi giorni sarà fissata l'udienza per l'esame dei ricorsi che quasi sicuramente si terranno prima di Natale. Intanto oggi sono proseguiti gli interrogatori di garanzia. Sono comparsi davanti al Gip, tra gli altri, Riccardo Mancini e Giovanni De Carlo. Gli otto che invece sono agli arresti domiciliari saranno interrogati tra martedì e mercoledì prossimo.

Rubato un pc in Campidoglio
Nella notte è stato rubato un pc dagli uffici del Dipartimento tutela ambientale e protezione civile, dove ha sede anche il Servizio giardini, il cui ex responsabile, Claudio Turella, è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta. Non è ancora chiaro se il furto sia legato all’indagine, ma pare che il computer non contenesse dati sensibili. I ladri hanno rovistato in diversi uffici, che erano già stati perquisiti il giorno degli arresti e dai quali era già stato sequestrato materiale. A dare l’allarme sono stati i dipendenti arrivati stamane. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Piazza Dante.

«Preparavo le buste»
Cerrito, 49 anni, impiegata da 15 anni presso la coop “29 giugno” presieduta da Buzzi, teneva il conto del dare e avere e preparava le buste da consegnare. Fino a 15mila euro in contanti, che servivano all’associazione per pagare politici e funzionari in cambio di aiuti negli appalti. Il libro mastro è stato trovato nel suo appartamento durante le perquisizioni effettuate due giorni fa, il giorno degli arresti. La donna ha detto di aver visto spesso Franco Panzironi (l’ex ad Ama, tra gli arrestati), di aver sentito i nomi di Riccardo Mancini (ex ad di Eur Spa, sempre agli arresti), di Claudio Turella (il responsabile del Servizio giardini del Campidoglio) e di Luca Gramazio (capogruppo di Fi in Regione, che ieri si è dimesso). Mentre vacilla quando le chiedono di Carminati, anche se il giudice le legge i resoconti di una conversazione registrata durante una riunione del giugno scorso. Presenti: lei, con Paolo Di Ninno, Buzzi e proprio Carminati. Massimo riserbo in Procura sull'esito dell'atto istruttorio, ma l'interrogatorio della donna, stando a quanto si è appreso, rappresenterebbe un ulteriore conferma dell'impianto accusatorio.

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