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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2014 alle ore 10:30.
L'ultima modifica è del 06 dicembre 2014 alle ore 20:35.

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Il sindaco di Roma, Ignazio Marino (Ansa)Il sindaco di Roma, Ignazio Marino (Ansa)

Sale di tono lo scontro politico su Mafia Capitale. Dopo che nella sua enews il premier Matteo Renzi ha definito «uno schifo» ciò che via via emerge dalle indagini, l’assedio politico intorno al Campidoglio si fa più duro. Il sindaco Ignazio Marino ha fatto sapere che provvederà tempestivamente «a un adeguato riordino» accelerando la rotazione dei dirigenti apicali. Ma le richieste di scioglimento del Comune si moltiplicano, anche all’interno della maggioranza. E Silvio Berlusconi torna alla carica: «I partiti facciano uno sforzo comune, si dimettano tutti e si indicano nuove elezioni con gente nuova su cui non ci siano dubbi».

Parolin: senza legalità predomina il più forte
Sul malaffare romano è intervenuto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede. «Come può non preoccupare? Come si fa a vivere senza legalità?», ha risposto durante una visita al Bambino Gesù a chi gli chiedeva se fosse preoccupato da ciò che emerge dall’inchiesta. «Una società che non cura la legalità è una società destinata a lasciare il predominio soltanto al più forte e a calpestare il più debole. E quindi certamente tutto questo provoca molto preoccupazione». «Forse dovremmo venire qui qualche volta per capire qual è il senso vero della vita e forse ritrovare anche quei valori autentici tra cui c’è anche proprio questo senso profondo della legalità e del rispetto della legge non soltanto come formalismo ma come rispetto sostanziale dei diritti di ciascuno e soprattutto torno a dire dei più deboli e dei più vulnerabili».

Marino: incarichi apicali al riordino
Il primo cittadino ha di nuovo rilevato «la straordinarietà e la rilevanza degli eventi connessi alle indagini della procura» che coinvolgono «anche le strutture amministrative dell’ente». «Ho dato quindi specifiche disposizioni - ha informato con una nota - per procedere tempestivamente a un adeguato riordino, a cominciare dagli incarichi apicali di tutte le strutture, proseguendo con l’applicazione del principio della rotazione già avviato da mesi, nel rispetto della competenza curricolare». A tutela, sottolinea il sindaco, «dell’amministrazione e del gruppo dirigente, ferma la necessaria continuità amministrativa e il perseguimento degli obiettivi stabiliti, nell’ambito della corrente programmazione strategica». Come a dire: noi continuiamo.

Grillo-Casaleggio: Marino faccia un passo indietro
«Per il bene della città e del Paese, Marino faccia un passo indietro», affermano Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio in una nota congiunta con i membri del direttorio ed i consiglieri M5S di Roma in merito all'inchiesta sull'amministrazione della Capitale. In precendenza il capogruppo M5S in Campidoglio, Marcello De Vito, aveva aperto a una collaborazione - pur senza un ingresso in Giunta - «sulle questioni di maggior interesse per i cittadini: dal piano di rientro ai risparmi che possono essere fatti fino alle unioni civili». Ma la condizione è «la presidenza della commissione trasparenza», rimasta senza vertice dopo le dimissioni del presidente Giovanni Quarzo (Fi), indagato nell’inchiesta. Tutto questo ha innescato la reazione dello stesso sindaco Marino, che ha parlato di «schizofrenia» tra il gruppo dirigente nazionale e il gruppo capitolino: «Il M5s non vuole assolutamente nessuna responsabilità e nessun impegno. E vuole fuggire da qualunque condizione che li metta nella situazione di prendere decisioni».

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